Casa Waldorf

scusa... hai ragione... θ che stasera... non riesco a starti lontano... non riuscivo a smettere di baciarla. Continuai quelle dolci e abili carezze sui seni sodi, mentre le mie labbra risalivano il collo e le baciavano le labbra. Andiamo... iniziai nel frattempo a riallacciare i bottoni, lasciai gli ultimi due aperti, di modo che si intravedesse la pelle del petto, muscolosa. Ti lascio vestirti... ti aspetto giω.. le feci l'occhiolino e scesi di sotto.

La guardai dolcemente, Era davvero bella, e la adoravo con i capelli sciolti. Non potevo negare di avere voglia di mandare al diavolo la serata all'atelier e buttarla di nuovo sul divano. Ma eravamo all'inizio e non volevo rovinare tutto, perciς mi imposi di tenermi buono. Le tesi la mano, icrociando le nostre dita e camminando fino all'ascensore. Quando le porte si richiusero, respirai velocemente per cancellare l'idea di bloccarlo e accostarla alla parete. Finalemente arrivammo in strada. Fermai il taxi e le aprii la portiera.

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