Starbuck's coffee

Guardai Gwen per l'ultima volta. Il mio sguardo la vedeva come un nulla. Perso, vuoto, freddo. Mille aggettivi, ma nemmeno uno che fosse positivo. Avrei voluto dire tanto, ma non sarebbe stata una buona idea. Stavolta, ero deciso a spalleggiare Chuck, qualunque cosa le avesse detto, e Nate, Bhe! promisi a me stesso che me l'avrebbe pagata! Sorpassai Gwen vattene da Nate... l'unico che ancora vuole darti qualcosa.. anche se forse, non θ esattamente quello che vorresti... commento freddo, quasi spietato, cattivo, maligno. Eppure era la veritΰ. La sorpassai e seguii Chuck fuori dal locale.

Lessi quel messaggio. Gwen... Gwen vuola parlare...! non sapevo che fare, quelle parole, dette poco fa, ancora riecheggiavano amare nella mia mente, dolorose come pugnali, sincere per ciς che mi riguardasse. Eppure la voglia di vederla c'era ancora. Mi fermai al centro della strada, un'occhiata d'intesa a Chuck, che speravo avrebbe capito, poi verso Summer, cingendola per le spalle e costringendola a guardarmi negli occhi. Questa situazione era ormai insopportabile per tutti e ricadeva come un macigno sulle nostre spalle. Non voglio mentirti... Gwen vuole parlare con me... va con Chuck e aspettami a casa... arrivo appena posso... mi avvicinai alle sue labbra, ma senza toccarle. ...vado a chiudere definitivamente questa tortura che stiamo vivendo tutti... θ giusto cosi... e ti amo... ricordatelo! non so perchθ dissi anche quelle due ultime parole, ma il mio cuore, in quell'istante, si sentμ la necessitΰ di pronunciarle. Finalmente feci incontrare le nostre labbra, dopo di che, presi un taxi e sparii nell'oscuritΰ che stava calando.

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