Gossipdale, Nuova fanfic

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icon12  view post Posted on 11/4/2010, 18:25
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Dalla corte di Enrico VIII

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come promesso, posto l'inizio della fanfic non ambientata a NY. la dedico specialmente a Marella e Queen B che mi hanno incoraggiato ad iniziarla. Spero vi piaccia. aspetto i commenti mi raccomando! Xoxo

In tempi lontani, nel nord dell’Inghilterra, in un paese chiamato Gossipdale, viveva una ricca famiglia di nobili. Gli Waldorf. La regina, che all’epoca governava il popolo era Eleanor Waldorf, una donna ancora giovane, che aveva una dote che molte regine avrebbero invidiato. La saggezza. Seppur giovane, la signora Waldorf guidava il suo popolo con fierezza e nobiltà, faceva in modo che nessuno si lamentasse in paese, donava vestiti, denaro e cibo, il popolo non era di certo così povero. Ma forse, era così generosa per nascondere il grande scandalo che aveva colpito la sua vita sentimentale. Il marito, il re, uomo anch’esso generoso e saggio, era scappato dal regno per rifugiarsi in Francia con uno schiavo di corte. Si. Un uomo. In molti l’avrebbero giudicata, nel regno e in paese, se quel segreto fosse uscito fuori, così era stato creato, dai fidati avvocati, un piano di copertura, una sorta di messa in scena che rappresentava la morte del re. La regina non aveva voluto risposarsi e da allora regnava da sola su tutto il popolo di Gossipdale. Ma non sentiva solitudine, con lei, c’era l’adorata figlia Blair, la cui somiglianza col padre, le ricordava ogni giorno il suo ormai, ex marito. Assieme a Blair, vi era Serena, la sua bella e giovane dama di compagnia, la cui madre era morta dandola alla luce. Lily Van der Woodsen era una cara amica di famiglia, non che confidente da anni della regina Eleanor. Lily, su letto di morte, chiese a lei di occuparsi della sua unica figlia. Da allora, la bella Serena era rimasta al fianco della principessa Blair come sua confidente personale. Anche se, a differenza del resto della servitù, Blair considerava Serena come una sorella, tanto da far spesso nascere bisbigli e discorsi ineducati tra la servitù.
<avrei così tanta voglia di un ragazzo in questo periodo!> <ma mia signora non è da educ ate principesse a modo, quale è lei, pensare ai ragazzi!> <serena? Quante volte ti ho chiesto anzi no … ti ho ordinato, di chiamarmi Blair e non signorina, principessa, my lady. Per favore. Sei la mia migliore amica, non una servitrice qualunque, siamo cresciute insieme, il fatto che tu sia la mai dama di compagnia è solo un dettaglio!> Blair le si avvicinò, poggiando le ginocchia a terra per prendere tra le sue mani quelle dell’amica. <si Blair! D’accordo!> sfoderò il suo sorriso migliore, abbracciandosi. <ragazzeeee!> la regina entrò nella stanza, spalancando la porta e facendo saltare in aria le due, prese alla sprovvista. <madre ! Che modi! Si bussa!> <scusa tesoro ma ero troppo eccitata all’idea di parlarti, anzi di parlare a entrambe di una cosa> richiuse la porta alle sue spalle. Poi fece segno alle due di sedersi accanto a lei sul letto. <stasera ho organizzato un ballo qui a palazzo! Ho invitato tutti i regni vicini!> <oddio ci saranno un sacco di bei ragazzi!> <un sacco di gentiluomini mia cara!> <oh madre siete stata fantastica! Avete avuto un’idea geniale!> <lo so mia cara! E voi due dovrete essere perfette! Dovete risultare tra tutte le altre principesse, dovranno risultare insignificanti agli occhi dei principini presenti.!> <non sfigureremo madre, ve lo prometto! Saremo incantevoli!> <serena cara! Tu sai che tua madre ti ha lasciato una grande dote, purtroppo non posso renderti principessa poiché non c’era parentela tra me e tua madre, e non posso adottarti perché ci vorrebbe il suo consenso, e lei non può darcelo. Ma con la dote che hai sei considerata comunque una preda allettante per i regnanti più ricchi che vogliono sistemare le loro figlie, ho promesso a tua madre che ti avrei sistemato con un nobile principe che non guadagnasse meno di 20 mila sterline l’anno. Serena sorrise, la regina era sempre stata premurosa con lei, proprio come avrebbe fatto sua madre. Le mancava così tanto, anche se non l’aveva mai conosciuta, vivena nel ricordo di ciò che le raccontava Eleanor. <bene ragazze, vi lascio prepararvi. Non dimenticatevi del pranzo.!> <si madre!> <regina!> fecero entrambe un inchino, salutanto la regina che usciva dalla stanza, dopo aver richiuso la porta cominciarono a saltellare come matte, in preda all’euforia.
Il pomeriggio passò, quasi volando. La principessa Blair era immersa nella vsca da bagno e giocava con le bolle che saliva a galla per via del troppo sapone, Serena invece era nella stanza a preparare i vestiti per Blair. Quando uscì dal bagno, si presentò nella stanza completamente nuda e sgocciolante. Serena si voltò a guardarla. <blair ma che fai …?> la ragazza si posò le mani sul corpo, percorrendolo. <devo essere sexy , sono sicura che questo corpo questa sera avrà grandi soddisfazioni!> Serena le si avvicin , coprendola con un lungo asciugamano. <copriti o prenderai freddo!> <a che scopo dovrei coprirmi. Questi vestiti verranno comunque tolti tra poche ore!> sentenziò maliziosa. <blair ma come fai a pensare sempre al sesso con così poco pudore? Il sesso non ha importanza, è l’amore ciò che conta! Il sesso non da soddisfazioni, il sesso …> <il sesso è appagante!> continuò provocante l’altra. <ma come fai a dirlo? Non lo hai mai provato!> <fino a stasera quando finalmente dirò addio alla mia verginità … devo scegliere un bel ragazzo! Magari un principe d’Irlanda, ho sentito che ci sanno fare. Sono sicura che saprà dove mettere le mani!> continuò a dire mentre si avvicinava a Serena. <blair! La verginità è la dote più importante che abbiamo. Non essere spudorata, preservati per qualcuno di importante! Qualcuno che ami!> <tu ti stai preservando già per qualcuno?> le era ormai vicina, la sua mano le accarezzava i lunghi e morbidi capelli biondi. Serena arrossì. <non c’e nessuno ancora! Ma non ho fretta di perdere la mia verginità! Arriverà quello giusto!> Blair si staccò da lei, buttando l’asciugamano a terra, ritrovandosi di nuovo nuda. Diede le spalle alla bionda, tornando verso il bagno. Serena leggeva troppi romanzi d’amore.
Dopo che anche Serena ebbe fatto il bagno, si prepararono insieme nella stanza di Blair. Serena indossò un abito verde e nero, lungo e svolazzante che aveva la sottogonna di raso verde smeraldo che le faceva risaltare la colorazione degli occhi, le leggere ballerine nere con il fiocco verde e i capelli sciolti e svolazzanti che ricadevano mossi lungo le spalle, fino sotto la schiena. Il bustino era così stretto che il petto sembrava ancora più grande. Odiava quei bustini, al contrario di Blair che invece sembrava non vivere senza, li riteneva dannatamente sexy e credeva che gli uomini li adorassero, ricordò che diceva sempre “ sai perché agli uomini piacciono i corsetti così stretti? Perché quando devono slacciarli ci mettono una vita, e aumenta il loro desiderio sessuale”. Blair aveva una specie di chiodo fisso, non riusciva a pensare ad altro, vedeva uno sfondo sessuale in ogni situazione e faceva sempre la maestrina che dava lezioni sull’argomento anche se non l’aveva ancora mai provato. Gli piaceva documentarsi, ma delle volte risultava troppo sfrontata.
Blair si complimentava con Serena per la bellezza del suo vestito e l’alone luminoso che la circondava quella sera, erano entrambe perfette. L’abito di Blair era bianco e rosso di velluto, con le spalline che partivano da più sotto rispetto alle spalle, per creare una profonda e sensuale scollatura. Blair non era “dotata” come Serena ma il bustino stretto la faceva sembrare più formosa di come era in realtà. Il principe non ci sarebbe rimasto bene quando avrebbe scoperto la fregatura. Il vestito era aperto ai lati delle gambe, lo spaccò c’era ma era rivestito dalla stoffa bianca che spuntava da sotto. Tra i capelli, aveva un cerchietto di raso bianco che la faceva sembrare un angioletto innocuo. Quando invece era un diavoletto pestifero. Scesero le lunghe scalinate, mano nella mano, raggiungendo la regina in piedi alla fine di queste ultime. Gli invitati stavano cominciando ad arrivare, le donne fecero il loro ingresso nella sala, naturalmente vennero annunciate. <signori e signore! La regina Eleanor e sua figlia Blair Waldorf!> le due assistettero all’inchino garbato dei presenti, sorridendo educate, si accomodarono sul trono.
Man mano che gli invitati arrivarono, venivano presentati al cospetto della sovrana e della piccola Blair, annunciati come da regolamento. Lo sguardo di Blair si posò sul ragazzo che era di fronte a lei, pronto ad essere annunciato insieme ai genitori. Il ragazzo aveva dei capelli biondo scuro, non troppo lunghi, ne troppo corti, la frangetta gli copriva di poco gli occhi, smeraldi scintillanti, che non aveva mai visto in nessuno. Il portamento regale, quasi da cavaliere del re, sembrava re Artù al cospetto della tavola rotonda. Bello, fiero e imponente. Una visone per gli occhi. <il capitano Archibald, sua moglie Anne e il figlio Nate!> i presentati si inchinarono al cospetto della regina, il giovane Nate si sporse per baciare la mano di Blair, entrambi si persero, l’una negli occhi dell’altro.
Serena aveva danzato con lord Victor, col principe Walter, con quasi tutti i ragazzi che erano al ricevimento. Ma nessuno l’aveva colpita. Era quasi stanca e avrebbe voluto danzare con Blair come facevano quando erano più piccole. Ma Blair non la teneva in considerazione, i suoi occhi erano solo e unicamente per un ragazzo, il giovane principe Archibald. Aveva danzato con lui per tutta la sera, ignorando tutti gli altri pretendenti che l’avevano invitata a ballare con loro. Tutti bellissimi. <glielo devo proprio dire! Non ha la sguardo di una dama che si sta divertendo mi creda!> lo sguardo di Serena si voltò verso la voce. Un giovane ragazzo dai capelli scuri, molto corti, gli era accanto, aveva un completo di velluto marrone, e gli occhi color cioccolato, fissi su di lei. <mi chiamo Dan… Humprey!> <oh! Sono Se…> <so chi siete!> la guardò con sguardo perso mentre beveva n sorso di champagne. <dalle mie parti si parla molto di voi… della vostra bellezza soprattutto, ma vi assicuro…> altro champagne <non vi hanno affatto reso giustizia!> Serena sorrise mentre sentiva le guance avvampare. Dan era perfetto. Non era bellissimo come i precedenti che le avevano chiesto di danzare tutta la sera, ma fu per questo che le piacque, perché era di una bellezza naturale, non marcata, non evidente, aveva un non so che, che lo rendeva irresistibile ai suoi occhi, e non vedeva l’ora di scoprire cosa fosse. Lui le sorrise a sua volta, porgendole la mano libera, poggiando lo champagne che teneva nell’altra, sul tavolino a fianco. <mi concede il prossimo ballo? Mi pare di essere l’unico a non avere ancor avuto l’onore di danzare con lei!> lei prese la mano che lui le porgeva galantemente, sorrise e annuì, mentre lui con eleganza si metteva in posa per ballare.

<siete un incredibile ballerino!> Blair teneva le mani stette in quelle di Nate, mentre lui la cingeva per un fianco. <merito vostro! Siete un’ottima partner!> sorrise. Quei denti bianchissimi avrebbero potuto essere la nuova fonte di energia elettrica. <ma ditemi di voi principe Archibald! Conosco vostra madre, ci invitava spesso a casa sua ogni volta che comprava delle tende nuove per il suo salotto. La signora Archibald ha un gusto divino dice sempre mia madre!> <vostra madre è fin troppo gentile! Quelle tende sono davvero orribili! Ho gli incubi quando cala la sera, perché già alle cinque del pomeriggio vengono chiuse ed essendo di velluto pesante la luce non vi filtra.> <siete davvero buffo!> <e voi siete bellissima!>.
<dovete perdonarmi! La danza non è il mio punto forte!> <l’ho notato! Ma la vostra cortesia di certo tiene in equilibro il tutto!> <voi danzate benissimo invece!> .
<pare che mio figlio abbia adocchiato vostra figlia regina!> <beh! Come dargli torto! È una fanciulla così attraente dopotutto! Ma vostro figlio non è da meno, me lo ricordo che già da piccolo era uno spettacolo!> <si Nate ha preso tutto da suo padre!> <si il capitano è sempre stato un uomo affascinante!> <beh, anche il povero re lo era!> Eleanor cercò di non scomporsi e di non sembrare per nulla turbata . <già! Povero Harold! Pace all’anima sua!> si fece un veloce segno della croce. <ma a quanto pare anche la nostra giovane e bella Serena non si lasvia scappare i buoni partiti! L’ho vista danzare con Dan Humprey da metà serata ormai!> <sono contenta che le mie ragazze si stiano divertendo! D’altronde questa festa era per loro. Ultimamente le vedo un po’ tristi!> <beh sono sicura che da domani avranno cose nuove a cui pensare!>
La serata stava per volgere al termine, molti degli invitati avevano già lasciato la festa e mancavano solo alcune famiglie. I signori Archibald si stavano congendando con la regina mentre il loro unico figlio, Nate, era impegnato in saluti più intimi con la principessa. <sono stato davvero bene! Mi avete intrattenuto meglio di chunque altro! Siete davvero fantastica!> le teneva la mano, guardandola negli occhi, mentre lei arrossiva. E’ vero, non era arrivata ad un dunque quella sera. Ma era sicuro che dal giorno successivo in poi avrebbe avuto più di un occasione. <anche voi siete stato molto di compagnia!> <spero di rivedervi!> lei sorrise, lui si avvicinò la mano di lei alle labbra, baciandole. <buona notte principessa!> lei fece un mezzo ed elegante inchino, lui la imitò e seguì i suoi genitori fuori dalla tenuta.
<grazie per la mezza lezione di ballo! Ho imparato più con voi in queste 3 ore che con nessuna altra dama che abbia ballato con me!> <voi mi fate arrossire signor Humprey! Non sono poi così brava!> <oh! Lo siete! Vi assicuro che lo siete!> le si avvicnò, scoccandole un leggero bacio sulla guancia. <le auguro una buona notte signorina Serena!> <anche voi.. dormite bene!> <con voi nei miei pensieri, dormirò certo sogni tranquilli!> poi salì sulla carrozza di fianco ai suoi genitori e scomparse lungo la via.
Più tardi nella stanza di Blair le due ragazze erano stese in sottoveste a pancia in giù sul letto di quest’ultima. <il principe Archibald è bellissimo! Il ragazzo più affascinante che abbia mai visto qui in Inghilterra. Oddio credo che mi piaccia davvero!> <si vede Blair!> <e tu che mi dici di quel bocconcino a cui hai dedicato tutte le tue ultime danze!> Serena arrossì affossando la faccia nel cuscino. <dan Humprey! Dan Humprey!> continuava a risuonarle quel nome in testa. <è davvero simpatico, e a modo!> Blair la abbracciò. <forse abbiamo smesso di annoiarci!> poi ricaddero esauste sul grande letto, addormentandosi poco dopo.
Il giorno dopo a colazione, la regina Eleanor aveva dato disposizioni alla servitù di servire la colazione più tardi alle due ragazze. Cos’ che potessero riprendersi dalla lunga nottata. Erano le 11 del mattino e le due stavano scendendo a mangiare. Erano già perfettamente truccate, pettinate e vestite. Erano adorabili. <buon giorno mie care! Avete riposato bene?> <si madre!grazie per aver posticipato l’ora della colazione!> <oh non dire sciocchezze cara, siete giovani e dovete riposare, altrimenti la vostra pelle diventerà come quella della signor Lowell, l’avete vista ieri sera? Ah dio che colpo mi è quasi venuto!> Le due sorrisero, mentre si mettevano in bocca una brioche. Qualche minuto più tardi, la domestica fece il suo ingresso nela sala. <signorina Blair! È arrivata una lettera per lei!> disse porgendole la busta. Sopra di essa, vi era lo stemma della casata degli Archibald, il suo cuore batteva a mille, la brioche quasi le andò di traverso. <blair cara! Almeno mastica il cibo. Usa un po’ di Bon ton per carità divina!> <si madre!> rispose tossendo e mandando giù il boccone di cornetto. Poi aprì la lettera, le mani le tremavano. Lesse ad alta voce.
“Cara Blair, volevo ringraziarvi ancora per la vostra piacevole compagnia di ieri sera. Se non sono indiscreto, vorrei porgerle l’invito di un pic nic con me, per il pranzo, niente mi mette più appetito della vostra compagnia! Ne sarei lusingato!”
Con affetto Nathaniel Archibald
Si fece portare in fretta carta e inchiostro. E iniziò la sua risposta.
“Caro Nate, non risultate affatto indiscreto. Con grande piacere sono lieta di accettare di pranzare con voi.”
Blair Cornelia Waldorf
<tesoro se cominciate già ora ad esservi affezionati, finirete maritati per la fine del’anno> <non vi vedrei alcun che di strano madre! Vogliate scusarmi!> Si alzò, salì le scale. Doveva prepararsi per il suo appuntamento con il principe.
<serena mia cara! Ho visto che ballavi con il principino Humprey ieri sera! Ha un’ottima reputazione. Un giovanotto così educato!> <lo conoscete!> <non personalmente! Ma il padre amava segretamente una donna, mia cara amica! E mi parlava sempre di questo figliolo così di buone maniere! Sono contenta che tu lo abbia accalappiato!> Serena abbassò tristemente lo sguardo. <che c’è mia cara! Qualcosa turba il tuo animo?> <no regina! È solo che, Blair ha ricevuto già un invito. Forse non era così interessato a me come ha fatto invece credere!> <su via mia cara! Non devi avere fretta! Magari è un po’ timido! I giovani educati sono sempre così timidi alle volte! Abbi fede!> poi si congedò. <andate a fare una passeggiata! Il tempo passerà più in fretta! Io devo andare in città per incontrare i miei legali. Ci vediamo nel pomeriggio!>.
Poco prima dell’ora di pranzo, la carrozza degli Archibald arrivò nella tenuta Waldorf. <spero non vi dispiaccia che sia venuto in carrozza.> <perché dovrebbe dispiacermi! Avremmo tempo per conversare anche se meno!> lui le sorrise mentre le porgeva la mano per aiutarla a salire.
Serena girovagava tra i giardini del regno. Era triste. Mi duole vedervi così abbattuta sapete!?> si voltò notando che il giovane Humprey era affacciato al basso muretto che divideva la tenuta Waldorf da una tenuta disabitata. Il ragazzo scavalcò con abilità il muretto porgendo alla ragazza la rosa che teneva in mano. <mi scuso! Il mio ritardo nello spedirvi una lettera è incorregibile lo ammetto! Ma la verità è che non sapevo che scrivere! Avrei dovuto dirvi che siete più bella di ogni rosa sbocciata in questo giardino? Che le vostre labbra rosse sembrano ciliegie di cui mi nutrirei a vita? Che i vostri occhi fanno sembrare il cielo solo una distesa colorata coperta di nuvole?> le si avvicnò prendedole le mani, stringendole nelle sue. <dan… voi dovete smettere di dire così. Mi fate diventare tutta rossa. Sono inguardabile.> <siete meravigliosa!> disse bacinadole le mani.
Blair e Nate si sedettero nel prato verde, circondato da ogni tipo di fiore ognuno unico per colore e dimensione. Ma nessun fiore avrebbe potuto essere più raro di lei, la ragazza che le stava di fronte. <sono stata felice di ricevere la vostra lettera! Non me la aspettavo!> <beh! Non potevo resistere! Ho pensato a voi tutta la notte! Dovevo rivedervi!> Blair arrossì.
Nei giorni successivi, gli incontri divenivano sempre più frequenti. La notte il giovane Humprey, entrava di soppiatto nella tenuta, lanciando sassolini alla finestra di serena, Blair la incitava ad aprire, lei si vergognava troppo. Ma l’altra riusciva sempre a convincerla. Col tempo, Dan si rivelò davvero il gentiluomo che aveva detto Eleanor, ma non solo quello, era anche un ottimo poeta. Ogni giorno le inviava poesi scritte da lui ogni volta che pensava a Serena. Ciò sempre. Ed erano tutte meravigliose. Le aveva scritto una poesia sui suoi capelli, suoi suoci occhi, sulle labbra. Le aveva detto “ scriverò una poesia ogni volta che scoprirò una parte nuova del tuo corpo” lei era arrossita, lusingata da tali parole, ma credendole frutto di una battuta. Invece lui aveva tenuto fede alla parola data e le aveva scritto poesie che descrivevano le sue parti del corpo. Quella che Serena preferiva di più era quella sulle sue labbra. Le ricordava il primo bacio che si diedero. Erano andati lungo il fiume, lui voleva portarla a vedere il suo posto preferito, era tra lunghe foglie di un salice piangente, era cresciuto troppo e i rami si erano appunto ammosciati, ma si poteva entrare all’interno di quella specie di cupola che creavano. Lui l’aveva presa per mano conducendola all’interno. Leri era rimasta impigliata con una ciocca di capelli nei rami. Le si era avvicinato per aiutarla, teneva le sue ciocche tra le mani, morbide, setose, sembravano fili d’oro. Lei lo aveva guardato negli occhi, lui aveva ricambiato quello sguardo limpido. Poi aveva fatto incontrare le loro labbra. Aveva avuto quella voglia da quando l’aveva rivista nel giardino della tenuta, quando le aveva regalato la rosa e lei se l’era infilata tra i capelli.
Nate e Blair erano molto affiatati, lui l’aveva spesso portata fuori con i suoi, e l’aveva più volte invitata per il pranzo. Lei, che era sempre stata molto impudica riguardo l’altro sesso, con Nate si rilassava, non pensava alla sua verginità, e dava importanza ad ogni attimo che trascorreva in sua compagnia. L’aveva portata nel giardino botanico di famiglia, le aveva fatto ammirare ogni tipo di pianta che coltivavano. Molte, lei non le aveva mai viste e tanto meno sentite nominare, si innamorò di uno splendido geraneo bianco. Il giorno dopo lui glielo fece recapitare dal suo maggiordomo. In quel giardino le diede il primo bacio. Era stato piuttosto buffo a dire il vero. Era tardi e Nate aveva dimenticato di spegnere l’impianto di irrigazione che partì poco dopo, l’acqua colpì per prima Blair che era inginocchiata ad annusare l’odore dei petali di rosa. Aveva la sottogonna bagnata, poiché toccava a terra. Lui si bagnò di poco la camicia piegandosi per tirare su lei. Si erano guardati a lungo, mentre l’acqua continua ad inumidire le loro vesti. Lui le aveva preso il viso tra le mani e l’aveva tirata verso di se, baciandola con ardore. Ancora ricordava le urla della regina quando era tornata a casa, completamente zuppa.
Passarono 3 mesi dal giorno del ballo. E le due ragazze non potevano essere più felici. Non lo erano mai state. Questo, portava grande felicità alla regina Eleanor che, in parte si sentiva complice di quel destino. Vedendo la felicità delle due, non poteva che rallegrarsene ogni giorno sempre di più. In particolare era contenta per Serena, sapeva quanto per lei fosse stata dura negli anni. Senza una madre e un padre che potessero crescerla e darle affetto, ma lei si era impegnata più che poteva per non farle mancare niente. L’aveva trattata come fosse figlia sua, e da un lato, era come se lo fosse.
<oggi vi porterò in un posto nuovo!> <quanto è lontano?> <oh! È più vicino di quello che credete!> Dan le prese la mano conducendola nel giardino. <dove stiamo andando?> <vi fidate di me?> disse lui con tono premuroso. <mi fido di voi!> rispose ferma lei. Lui scavalcò il muretto, passando dall’altra parte, poi allungò le mani verso di lei. <aggrappatevi a me!> lei seguì le sue istruzioni e poco dopo fu dall’altra parte anche lei. <ma è la tenuta abbandonata! Non si arrabbieranno se ci trovano qui?> <è abbandonata! Che possono farci? Chi ci vede?> lei sembrò farsi convincere e lo seguì dietro la tenuta. <non capisco dove mi portiate!> <ci siamo quasi!> disse fermandosi poco dopo nelle vicinanze di una quercia, piantata nel giardino dietro la tenuta. <è un albero davvero enorme!> <non mi riferivo all’albero! Non era quello che volevo mostrarvi… ma questi!> disse scostandosi dall’albero, spostando lo sguardo in basso, dove c’era una piccola rientranza. <oh mio dio! Sono adorabili!> lei si inginocchiò a terra, una cagna aveva partorito proprio li, nella rientranza dell quercia e dormiva beata con tre due piccoli cagnolini marroncini. <sono bellissimi!> Dan si inginocchiò vicino a lei, prendendo con cura uno dei cagnolini tra le braccia. Poi glielo porse. Lei si sistemò megli sul prato, se lo mise in grembo. Quando il piccolo cucciolo si svegliò, cominciò a leccarle la punta delle dita. Lei rideva per il soletico che gli procurava, sfoderando quel sorriso unico che la contarstingueva. Dan rimase immobile ad osservarla, mentre la cagna cominciò a scodinzolargli intorno.
Si stava facendo buio e Blair era nella carrozza con Nate, che la stava riaccompagnando a casa. <domani mattina devo andare nel Maine con mio padre. Mi ha chiesto di accompagnarlo da un suo vecchio amico d’infanzia che ha dei materiali per le barche a vela. Sai che mio padre nel costruisce nel Maine.> <si! Quando sono venuta a pranzo mi ha fatto vedere alcune fotografia delle sue imbarcazioni! Ne sono rimasta affascinata! Ma perché dovete andare anche voi?> <vuole che lo accompagni! Ma tornerò presto, a inizio settimana. Poi trascorreremo ogni attimo assieme!> le sorrise, baciandola leggermente, a fior di labbra. Poi, arrivati a destinazione, da buon gentiluomo, scese dalla carrozza e poi aiutò lei. <ci rivedremo prima di quanto speriate! Ve lo prometto!> <lo spero!> si mise in punta di piedi per dargli un bacio sulle labbra. <fate buon viaggio! E pensate a me ogni tanto!> <lo farò!>.
La sera stava calando e con essa anche la pioggia, per ripararsi, i cuccioli e la madre si rintanarono nel buco della grande quercia. Dan prese per mano Serena, proteggendola dalle gocce di pioggia. <dove andiamo ora?> lui si avvicinò ad una finestra della grande tenuta, ne spalancò il vetro e fece segno a Serena di entrare, seguendola subito dopo. <almeno saremo all’asciutto finchè non spioverà!> lei si copriva le b raccia nude con le mani, strofinadosele addosso, cercando di riscaldarsi. Lui, accortosene, si tolse la giaca di velluto nera e gliela mise sulle spalle. <grazie!> mormorò lei. Lui le si avvicinò, abbracciandola, voleva creare calore per non farla ammalare. Lei, che era sempre cresciuta con libri che parlavano di storie d’amore, il più delle volte struggenti, si sentì avvolta da una sensazione nuova, che non aveva mai provato. D’impulso lo baciò, più freneticamente del solito. Dan si scostò, guardandola negli occhi. Capì in un istante quello che stavano per fare. Si alzò, prese da dei vecchi sportelli impolverati, una coperta che aveva nascosto l’ultima volta che era stato lì, la adagiò sul pavimento di legno che spesso scricchiolava, vi adagiò Serena sopra, cominciando a baciarla ovunque. Lei era leggermente tesa, ma si rilassò poco dopo, quando sentì le labbra di lui lungo il suo collo, poi su sull’orecchio, sentiva il suo respiro caldo sulla pelle, tremava dal freddo e aveva i brividi per via delle sensazioni nuove che stava provando. Si rilassò lasciando che lui, che sembrava più esperto, muovesse le corde di quello spettacolo privato.
Era l’ora di cena quando si risvegliarono. Lui era a petto nudo, ma indossava i pantaloni di velluto neri. Lei era completamente nuda, d’istinto si portò la coperta su di se, coprendosi meglio che potè, ma le lunghe gambe fuoriscivano e rimanevano nude. Dan si girò verso di lei, le accarezzò la coscia, poi prese la giacca e le coprì anche le gambe. <spero che stiate bene!> lei arrossì <si si! Bene!> <bene! Credevo di essere stato troppo violento!> <siete stato delicato… non ho provato dolore se è quello di cui cercavate di informarvi!> <mi dispiace, non volevo essere indiscreto! Solo non immaginavo che… fosse la prima volta per voi!> Serena non rispose, era troppo in imbarazzo. Lui si alzò rimettendosi la camicia, lei gli porse la giacca. Ma non aveva intenzione di alzarsi. <vi … aspetto fuori!> lei rimase sola, si vestì in fretta raggiungendolo poco dopo. Dopo di che, rimasero in silenenzio fino a casa di lei. Fortunatamente, erano vicinissimi, lei fu sollevata, quell’imbarazzo la stava facendo sentire a disagio. <bene allora… grazie di tutto… > <grazie a voi per la compagnia. Adoro passare del tempo con voi!> <già…notte!> le si avvicnò, le accarezzò delicatamente la mano poi le diede un leggero bacio, guardandola allontanarsi ed entrare poco dopo nel portone.
A cena, entrambe rimasero in silenzio. Serena non vedeva l’ora di raccontare la novità a Blair. Almeno con lei, sperava non le venisse lo stesso imbarazzo. Salirono pochi minuti più tardi. <blair devo dirti una cosa che mi è successa oggi!> Blair entrò nella stannza seguita da Serena. Quest’ultima si buttò sul letto a pancia in su distendendo le braccia. L’altra si stava spogliando, rimanendo in sottoveste e raggiungendo l’altra sul grande letto. Serena si girò a pancia in sotto per guardare l’amica negli occhi. <oggi ho dato la mia virtù al principe Humprey!> <che coooosa? Hai fatto sesso prima di me???> <è amore Blair! Io credo di amarlo. No. Sono sicura di amarlo.> <ma tu non volevi preservarti?> <si ma per il ragazzo giusto. Un gentiluomo che avrei amato e che mi avrebbe amata!> <e come è stato?> disse curiosa e spavalda l’altra. <beh! All’inizio credo di essere stata un po’ legnosa, ero talmente agitata Blair. Ma poi ho chiuso gli occhi e ho lasciato che facesse tutto lui. Di certo non era vergine. È stato così dolce e premuroso. Solo che io ero in totale imbarazzo dopo… non ho più aperto bocca se non per salutarlo. <beh immagino che l’imbarazzo faccia parte della prima volta! Immagino che le prossime saranno più tranquille vedrai!> Serena la guardò dubbiosa. Non voleva annullare il ricordo di quella giornata. Voleva perseverare quel ricordo più che poteva. Si abbandonarono sui cuscini. Serena si addormentò tardi, teneva gli occhi fissi sul soffito e assaporava quel ricordo. Poco dopo sentì battere al vetro. Si alzò dal letto per raggiungere la finestra e notò una civetta bianca poggiata sul cornicione, aprì per avvicinarla e notò che aveva , legato sulla zampetta destra, un fogliettino arrotolato. Lo prese. La civetta volò via. Era una poesia.
“Se il ricordo delle vostre labbra, mi aveva tenuto sveglio per giorni. Il ricordo del vostro corpo avvinghiato al mio, mi lascerà insonne per tutta la vita …mi avete tentato con la vostra lussuria, e ora, la mia avidità non potrà fare a meno di pensare a questa giornata in eterno… vi amo con infinito ardore, come voi foste Ginevra e io Lancillotto… vi amo, vi amo. E se volete che smetta di dirlo allora uccidetemi! Perché lo urlerò finchè avrò fiato in corpo.”
Con profonda devozione
Daniel Humprey

Il cuore le batteva forte. Era la poesia più bella che avesse letto. Superava anche la sua preferita sulle labbra. Strinse il foglio al petto e si rimise a dormire, stringendolo a se. Per sentire il suo amato Dan vicino a lei.
L’imbarazzo delle prime giornate che seguirono quella memorabile data, furono molto meno imbarazzanti. Eleanor osservava Serena dalla finestra, passeggiare per i giardini del regno, mano nella mano con Dan. Il cuore le si riempiva di gioia.
Blair invece, con Nate lontano e Serena impegnata con il principe Dan e il loro amore alla “Romeo e Giulietta” ma con l’approvazione dei genitori, si sentiva un po’ sola e trascurata. I giorni successivi alla partenza di Nate, aveva cominciato a passarli in campagna. Aveva scoperto un piccolo bosco nelle vicinanze della tenuta ed ogni giorno vi si recava a passarvi il tempo. Il primo giorno era rimasta così affscinata dalla bellezza incontaminata di quella natura meravigliosa che, il giorno seguente, aveva portato le tavole e gli acquerelli per dipingere poi, quando le veniva fame, cercava i frutti dei cespugli, assaggiava fragole, lamponi e si sentiva meno sola quando, presa dalla voglia di cantare, intonava canzoncine con il cinguettio degli uccelli che le faceva da colonna sonora. Le sembrava quasi di essere biancaneve. Si distese sulla morbida erba e si assopì. Quando si svegliò, era intonitita. Blair non era abituata a dormire durante la giornata, ma quell’aria fresca, l’ombra degli alberi, il cinguettiò degli uccelli, l’avevano fatta assopire, ora però era ancora intontita. Decise di farsi un bagno nel ruscello, l’acqua l’avrebbe svegliata. Si alzò lentamente togliendosi di dosso il vestito, rimase con la sottoveste di seta bianca, si immerse nell’acqua, era calda, non troppo, ma di un caldo piacevole che le diede così sollievo che le venne voglia di stendersi e fare il morto a galla, si distese, lasciando che le acque calme, la sorressero e coccolassero al contempo. Guardava il cielo, tutto quello splendore le ricordava i capelli chiari e lucenti del principe Nate, immaginò che l’acqua fosse le sue braccia che la stringevano e, avvolta da quella sensazione, richiuse gli occhi addormentandosi ancora.
<serena!> Dan la chiamava da lontano, mentre si accingeva ad andarle incontro. <dan! Che piacevole sorpresa, che fate qui?> <sono venuto per vedere voi! E per farvi un invito personalmente!>. la raggiunse, prendendole la mano e baciandone il dorso. Lei arrossì. <la mia famiglia ha una piccola tenuta nell’ NewHampshire. Mi farebbe davvero piacere che voi mi onoraste della vostra presenza per qualche giorno!> <oh cielo signor Humprey! Io… non credo che la regina me lo permetterebbe!> <va pure cara!> disse Eleanor spuntando da dietro la ragazza, che si voltò di scatto. <ma regina voi…> <aaah non devi preoccuparti per me… io sto bene e poi c’è Blair! Voglio che ti diverti! Sei una fanciulla giovane dopotutto!> Serena avrebbe voluto saltare al collo della regina e riempirla di baci, ma ciò non sarebbe stato un gesto elegante e fine degno di lei, così fece un mezzo inchino e le sorrise sinceramente. La donna le si avvicinò all’orecchio. <e poi… sapete quanto apprezzi la cortesia e la gentilezza degli Humprey… il giovane Dan poi è così a modo.!> le fece l’occhiolino, poi si rincamminò verso la tenuta.
Blair si risvegliò poco dopo. Era sdraiata sul soffice e verde prato, zuppa dalla testa ai piedi, le veniva ancora da tossire. Si sentiva come se avesse ingerito quantità eccesive di acqua. Si alzò poco, mettendosi a sedere. <era ora che vi svegliaste. Credevo foste morta!> si girò verso la voce che stava udendo. Vide spuntare dai cespugli un ragazzo, alto, robusto. I capelli neri e corti, forse bagnati, poiché gli stavano incollati alla fronte, gli occhi scuri e penetranti. Le si avvicinò. <come vi sentite?> Blair lo guardò disorientata. Non capiva cosa fosse successo. Lui se ne accorse. <credo vi foste addormentata in acqua, o forse avete perso i sensi. Stavate affogando.> Blair deglutì. Ora capiva perché le sembrava di aver bevuto. Si alzò incamminandosi verso il laghetto, voleva sciacquarsi il viso per riprendere colore. Sentiva il cuore batterle a mille. Si inginocchiò a terra prendendo un po’ d’acqua con le mani. Il ragazzo, seduto sull’erba, dietro di lei, si godeva la scena. Lei non si era accorta invece della situazione, lui ne rideva. Quando si voltò, rimettendosi in piedi, lo guardò, notando che lui la osservava con malizia. Si passò la lingua sulle labbra, senza staccare gli occhi da lei. Blair si esaminò. Aveva la sottoveste completamente bagnata il che, la rendeva aderente sul suo esile corpo e soprattutto trasparente. Istintivamente si coprì con le braccia. Lui sorrise, divertito dalla situazione. <siete un pervertito!> disse mentre tornava a sedersi sull’erba. Lui continuava a sorridere. Poi cominciò a capire che forse lei era davvero in imbarazzo. Si alzò, andò verso il suo cavallo, legato all’albero poco distante d a loro, e tirò giù una coperta. La mise sulle spalle di Blair. Lei gli lanciò uno sguardo d’odio. Sapeva che lui si stava divertendo. Lui se la prese. <non potete dire a me di essere pervertito. Siete voi che ve ne andate in giro mezza nuda a fare i bagni nei fiumiciattoli!> lei continuava a guardarlo storto. <siete odioso!> <tzs! E voi siete un ingrata! Se non fosse stato per me, ora sareste affogata!> <non vi ho chiesto io di salvarmi!> <certo! E che altro avrei dovuto fare? Lasciarvi annegare? Se volete questo posso ributtarvi nel fiume!> Blair si alzò di scatto, la coperta ricadde a terra. Lui ricominciò a squadrarla. Lei gli ringhiò contro, gesto poco fine per una principessa, ma era davvero infuriata. Quel tipo le stava facendo saltare i nervi, e in più la guardava come un porco maniaco. Si coprì di nuovo. <non c’è bisogno che vi copriate! Ho visto tutto ciò che c’era da vedere. Non avete molto da nascondere. Siete piatta come una tavola!> <ora basta! Sono stanca di questa vostra sfacciataggine!> poi cadde a terra. Quando si svegliò, era di nuovo stesa a terra. Sentiva la testa che le girava, e si sentiva calda. Lui era ancora di fianco a lei. <dovete esservi influenzata! Avete la temperatura alta! Forza… vi porto a casa!> la prese in braccio, poggiandosela in braccio mentre saliva a cavallo. <dovete portarmi alla residenza dei Waldorf!> lui scattò. <che dovete fare li? Siete un ospite della regina?> <sono sua figlia! La principessa!> si bloccò. Che cosa? Quel maschiaccio esuberante e nevrotica era la tenera e dolce principessa di cui aveva sempre sentito parlare? Scoppiò in una fragorosa risata. <che avete da ridere?> <voi non … niente solo che… avete infranto i miei sogni!> <di che state parlando!> <ho sempre sentito parlare bene di voi. Descritta come dolce ragazza! Non siete per niente così. Sono deluso!> <voi siete davvero un idiota. Portatemi a casa subito! Non ne posso più di stare in vostra presenza!>. Circa dieci minuti dopo, arrivarono alla tenuta. <mio dio cosa le è accaduto!?> disse la regina vedendo la sua giovane figlia, mezza nuda, bagnata e con la febbre alta. <l’ho trovata che faceva il bagno nel fiume, ma deve aver perso i sensi perché stava annegando. Sono arrivato in tempo ma temo che si sia presa la febbre.> <chiamate subito un dottore… e portatela a letto!> Eleanor diede disposizioni alla servitù. Poco dopo tutti si misero all’opera secondo gli ordini imposti. <come vi chiamate?> disse rivolta al ragazzo. Lui le porse la mano umida. <chuck Bass mia signora!> poi si inchinò.. <come posso sdebitarmi per l’aiuto che avete dato a mia figlia!?> Chuck si guardò intorno. Ancora non ci credeva che quella potesse essere la figlia della regina, e lui era stato così scortese. Ma d’altronde, come poteva immaginare che un tale peperino fosse la tenere e piccola Waldorf?. Si sentì fuori posto. Tutto intorno luccicava di pulito, le tende lussuose, gli enormi lampadari. <non voglio nulla… vogliate scusarmi, ma devo tornare a casa!> si inchinò. Poi, dopo avere risposto al cordiale sorriso della regina, si voltò e si incamminò all’uscita.
 
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Queen B
view post Posted on 11/4/2010, 19:06




Ho già commentato nell'altro forum... ma dovevo farlo anche qui!!!
Chuck mi fa impazzire... mmm...
Bravissima!!! :)
 
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piccirilla@
view post Posted on 11/4/2010, 19:21




bella bella bella !! mi piace continuaaa prestooo!!=D
xoxo
 
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marella88
view post Posted on 11/4/2010, 19:59




ahahah chucckino mio siiiiiiiiiiii ahaha cos'e un servo di qlk 1 altro???mah ahaha speriamo bene va':D
 
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view post Posted on 12/4/2010, 08:02
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grazie ragazze!!! si è vero Chuck fa proprio morire qui!!! servo, principe o altro svelerò la vera identità di Chuck nel prossimo cap... ahahah non vedo l'ora!!! ihihih kiss
 
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marella88
view post Posted on 12/4/2010, 10:14




e quando uscira' questo nuovo capitolo?:DDDD
 
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view post Posted on 12/4/2010, 11:03
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eccoti accontentata mare... nuovo nuovo appena scritto... oddio questo capitolo mi paice davvero un sacco. aspetto i commenti eh! kiss

*****
Cap 2
Erano passati due giorni da quando Blair era stata riportata a casa. Aveva avuto la febbre alta per tutto il giorno dopo, ma adesso sembrava essersi ripresa. Tuttavia, il dottore le aveva sconsigliato di alzarsi. <madre sto bene! Non dovete preoccuparvi per me… piuttosto, dove è Serena?> <eccomi!> spuntò l’altra sulla soglia della porta. <vi lascio sole!>. <come stai?> <ah! Ho avuto giorni migliori?> <eleanor mi ha raccontato che ti è successo! Sono stata così in pena per te! Volevo venire a trovarti, ma il dottore me lo ha sconsigliato perché temeva che mi ammalassi!> <ti capisco, sta tranquilla!> <oh! Per fortuna quel gentiluomo vi ha trovata e salvata. Altrimenti non so che poteva succederti!> Serena cominciò a singhiozzare. <fidati Serena, se avessi visto quel tipo…. Avresti preferito affogare!> <perché dici così?> <perché? Quel tipo è insopportabile. È un maniaco, pervertito, bastardo e maleducato… altro che gentiluomo.> Serena cambiò atteggiamento, rideva. <che c’è da ridere?> <scusa B… non rido di te! Ma della faccia imbufalita che fai mentre parli di questo ragazzo!> <imbufalita è un complimento! Spero di non rincontrarlo più. Ho rischiato sul serio di prenderlo a pugni!> l’altra non si conteneva. Rideva. <piuttosto… come va col principino Humprey?> Ora arrossì. <lui mi… mi ha invitata a trascorrere qualche giorno nella loro tenuta… nel NewHampshire!> <ooooh! Serena ma è fantastico. Quell’Humprey è proprio cotto di te!> <si ma… vorrei dirgli di no. Insomma, vedere te, costretta a letto e io che me ne vado. Non voglio che tu stia sola!> <ma non sono sola. Devo stare a letto solo oggi. Domani tornerò in forma e me ne andrò in giro pensando che tra pochi giorni il mio Nate tornerà a casa!> <oh B! quel principe belloccio ti ha fatto perdere la testa!> <credo di essermene innamorata! Non faccio altro che pensarci e soprattutto quando sono con lui non mi vengono quelle solite allusioni al sesso!> <beh magari curerà quella tua pente fissata con la sessualità!> <credo che sia quello giusto! Spero che con lui sarà bello come lo è stato tra te e Dan!> <lo spero anche io per te! Siamo così felici tutte e due!> l’altra sorrise. <bene! Ora vado a preparare le valigie. Tra poco Dan manderà la carrozza a prendermi!> <ok! Divertiti nel Hampshire!> <lo farò… grazie! … e tu riposati!> disse quasi urlando, mentre lasciava la stanza.

La mattina seguente, Blair si svegliò in piena forma. La febbre era ormai scesa e lei aveva una voglia matta di camminare, stare all’aria aperta. Le mancava il suo bosco silenzioso, il ruscello tranquillo, il cinguettiò degli uccelli. E Nate. Il giorno seguente sarebbe tornato in Inghilterra e lei non vedeva l’ora di riabbracciarlo e portarlo in quel boschetto. Avrebbero fatto l’amore nel fiume e poi si sarebbero distesi esausti a terra. Rise, era imbarazzata da quei pensieri impuri. Si alzò camminando verso la finestra. La aprì e lasciò che l’aria fresca della mattina le scompigliasse i capelli. Respirò a pieni polmoni quel vento rinfrescante sulla pelle. Poi scelse dall’armadio un vestitino azzurro e leggero, un cappellino di paglia e uscì per recarsi nel suo bosco, il luogo dove si sentiva libera, tranquilla e indisturbata. Camminava saltellando per il bosco, cercando di non calpestare i fiori colorati che crescevano sulla verde erba, carezzava gli scoiattoli che le passavano davanti, regalando loro noci che aveva rubato dalla dispensa della servitù, passava le esili mani sui rami gentili degli alberi, che crescevano al centro del cammino. Arrivò silenziosa nei pressi del ruscello. Si fermò un secondo per sentirne il rumore. L’acqua che solitamente scorreva indisturbata, sembrava più agitata del solito, come se qualcosa la bloccasse o la smuovesse. Si trovava dietro al cespuglio che nascondeva lo stesso ruscello, vi si avvicinò piano. Lo vide. La figura alta e robusta, i muscoli tonici e bagnati. Era piegato per raccogliere l’acqua con un secchio arrugginito. Rimase immobile, cercando di non dar segni della sua presenza. Il ragazzo prese il secchio, sollevandolo in aria, rovesciandone il contenuto sopra di lui. L’acqua ricadeva pesantemente sul suo corpo scolpito, le braccia muscolose, il petto, i cui peli si erano appiccicati, era dannatamente virile, i pantaloni zuppi e aderenti sulle cosce anch’esse toniche. Sbarrò gli occhi. Non aveva mai visto tanta virilità in un uomo solo. Lui aveva gli occhi chiusi, assaporava l’attimo in cui l’acqua scendeva su di lui, i capelli incollati alla fronte, bagnati. Scosse la testa, agitandoli. Blair ebbe un sussulto. Spostandosi in avanti fece muovere le foglie del cespuglio. Il ragazzo si girò nella sua direzione, aprendo gli occhi. <siete incredibile! Date a me del pervertito, quando voi mi spiate di nascosto?>. Blair si innervosì all’istante. <non vi stavo spiando. Questo posto è il mio rifugio. Vengo sempre qui per pensare e…> le si avvicinò pericolosamente. Lei rimase immobile. Completamente paralizzata da quella presenza. Da vicino era ancora più sexy. <e fare il bagno nuda….?> arrossì. Sul viso di lui, si dipinse un ghigno provocante e malizioso al tempo stesso. Istintivamente alzò la mano per dargli uno schiaffo, ma lui ebbe i riflessi pronti e la bloccò, prendendole il polso. <siete anche violenta… scommetto che a letto siete una furia…> la guardava, fissandola. Quello sguardo penetrante le gelava il sangue e le faceva battere il cuore, l’agitava da morire. Le mani cominciarono a tremarle dalla rabbia. Quel tipo era maleducato e insopportabile. <voi… come osate? Vi ricordo che state parlando alla principessa Waldorf!> <non me ne sono dimenticato! Ma da che mi risulti, siete voi che spiate me… non il contrario.> <potrei farvi impiccare lo sapete vero?> <non lo fareste mai!> rispose lui sicuro di se. <cosa ve lo fa pensare? D’altronde io non vi conosco. Quindi non avrei rimpianti> <davvero? Io scommetto di si!> riprese ad avvicinarsi. Il suo petto, bagnato e virile quasi le toccava il vestito. D’istinto si allontanò. <che fate, prendete la mira per darmi un altro pugno… conosco altri modi in cui potreste picchiarmi!> <ora basta… voi e i vostri commenti osceni e volgari!> <osceni e volgari? Non vorrete farmi credere di essere una santarellina!> quel ghigno. Quello sguardo provocatore. Dio, l’avrebbe ammazzato volentieri a quel belloccio strafottente. <finitela!> <scommetto che siete ancora vergine…!> era sicuro, superiore. Aveva iniziato uno scambio di battute del genere solo per irritarla, agitarla. Amava vederla andare su tutte le furie, sapeva che aveva già vinto in partenza quella battaglia eppure, non riusciva a fare a meno di vederla combattere. <andatevi!> ringhiò lei. <altrimenti?> le ritornò vicino. Non lo sopportava più. <o mi metto ad urlare e dico a mia madre che il “gentiluomo” che lei crede mi abbia salvato, ha cercato di violentarmi!> <violentarvi? Ma se non vi ho nemmeno sfiorata!> <ma io sono la principessa Waldorf e voi uno sconosciuto, a chi pensate che crederanno?> <d’accordo! Se è ciò che volete… me ne vado.> ancora quello sguardo su di lei. <ma fossi in voi non farei il bagno nuda, sapete… sono bravo a guardare di nascosto senza farmi beccare.> esclamò sicuro di se. Allungando la sua mano verso il viso della ragazza, carezzando una ciocca di riccioli castani. Le sorrise, lasciando che la ciocca scivolasse morbida dalla sua presa e ricadesse sulla spalla di lei. Poi si voltò. Lei rimase ad osservarlo, il cuore in gola, le guance che le andavano in fiamme, lo sguardo fisso sulla schiena muscolosa e liscia che si allontanava, saliva a cavallo e compariva nel bosco. Deglutì ripensando alle sue parole. “sono bravo a guardare di nascosto senza farmi beccare…> si strinse nella spalle, si sentiva nuda ed osservata. Si distese a terra, rimanendo immobile a fissare il ruscello, ora calmo.

Quella sera, era tornata a casa, completamente agitata, tremava e detestava non saperne il motivo. Sua madre, le chiese più volte il motivo del suo silenzio a cena, ma lei aveva risposto con un breve cenno del capo, mugugnando un “mmh. Niente!” poi si era congedata, portandosi in camera quasi barcollando. Si addormentò tardi, ripensando alla sfacciataggine di quel tipo di cui ancora… non sapeva il nome.

La mattina seguente si era svegliata più contenta, le mancava Serena, ma almeno si consolava all’idea che Nate sarebbe tornato di li a qualche ora. <cara stamattina mi sembri molto in forma!> <si madre! Oggi Nate torna e io sono felicissima!> <bene! Vedo che ti sei ripresa dalla febbre meglio di quanto pensassi. Ieri sei uscita dove sei stata cara?> Blair quasi si strozzò, ripensò all’incontro con quel prepotente e maleducato e le risalì la collera nei suoi confronti. Tossì. <in giro qua e la… volevo .. ehm.. dipingere qualcosa per Nate… ma ho solo perso tempo!> <oh cara mi dispiace! Ma vedrai che sarà felice di vederti anche senza un regalo!> sorrisero entrambe, poco dopo vennero interrotte dall’entrata, nella sala, della cameriera. <mie signore. Il principe Archibald.> poco dopo Nate entrò nella grande sala. Fece un galante inchino, baciando la mano della regina e successivamente quella di Blair. La prima, lo invitò ad accomodarsi. <come state?> chiese educatamente. <molto bene! E voi? Come era il Maine?> <banale e triste…> rivolse uno sguardo a Blair, poi continuò. <… senza Blair!>. lei sorrise timida, nascondendo il volto dietro ai riccioli. Elenor guardò il ragazzo. <ragazzi! Perché non andate a fare una passeggiata? È una così bella giornata!> <si! Potremmo fare un pic nic!> esclamò lui, rivolgendo lo sguardo di nuovo alla principessa. <si. Mi piacerebbe!> rispose lei contenta.

I due erano a cavallo. Passeggiavano allegramente per il boschetto. <mi siete mancata sapete?> <anche voi!> . più tardi, scesero da cavallo, distesero la tovaglia bianca sul prato, e vi si accomodarono sopra. Mangiarono poco, non era il cibo quello che interessava a entrambi. Lui le prese la mano. <non c’e stato giorno in cui non abbia pensato a voi>, lei arrossì, imbarazzata. <o…> le prese una ciocca di capelli tra le dita, giocandoci. <… ai vostri boccoli… o..> lasciò la ciocca ricadere, le passò un dito sulle soffici e morbide labbra rosee. <… alle vostre labbra…> lei sorrise, mostrando i bei denti bianchi, lui ne imitò il gesto. <o al vostro sorriso…> le prese il viso tra le mani, baciandola appassionatamente. Lei chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere da quelle labbra carnose che aveva immaginato per giorni da quando lui era partito, baciando il suo cuscino, credendo che fosse Nate. Si temerono per mano a lungo, fissando l’azzurro del cielo, le bianche nuvole candide, le rondini che svolazzavano allegre, libere.

Nei giorni seguenti, passarono tutto il tempo che poterono insieme. Passeggiavano nel suo giardino, a cavallo. Lei era tornata ad essere felice e spensierata e viveva degli attimi casti che lui le regalava. Lo desiderava. Ma riusciva a controllarsi, doveva controllarsi essendo la principessa. Ma lui non dava segni di voler andare oltre. Stavano passeggiando lungo i roseti della tenuta Archibald. Lui si fermò un secondo, le prese la mano. <domani vi porterò in città! Ho saputo che il re Humprey darà un ricevimento per il ritorno di sua figlia Jenny, che si trovava in un conservatorio in Francia a studiare violino. Voglio che per il ballo siate bellissima, vi voglio regalare il più bel vestito che nessuna abbia mai avuto!> < voi siete troppo generoso! Ma ditemi… la signorina Jenny è una Humprey!> <si! Dicono che sia una creatura meravigliosa! Ma personalmente non l’ho mai vista, quindi non oso esprimere giudizio!> <immagino sia la sorella del principe Dan… Serena, la mia dama di compagnia, ha una relazione con lui.> <mi fa piacere per la vostra dama. So che gli Humprey sono persone squisite.> <si. Lo dice sempre anche mia madre.> . quando tronò a casa, Blair sorrise all’idea di andare in città con Nate, tutte le ragazze l’avrebbero invidiata, non che, essendo lei la principessa, non la invidiassero già prima. Inoltre sapendo che avrebbe partecipato ad un ballo degli Humprey, avrebbe rivisto Serena molto presto.

La mattina seguente, la carrozza degli Archibald arrivò puntuale per recarsi in città. Come Blair aveva immaginato, tutte le dame e le loro figlie, la guardavano con invidia, poiché era accompagnata da uno degli scapoli più ambiti della contea. Tutti già immaginavano il loro matrimonio e questo portava invidia nelle famiglie meno ricche che speravano, contando sulla bellezza delle loro figlie, di accaparrarsi il principino per salire di ceto. Ma ahime, non avevano fatto i conti con la bellezza incantevole della bella principessa Waldorf. Lui, d’altro canto, se ne vantava della conquista fatta, i nobili ufficiali, squadravano Blair da capo a piedi, maledicendo che abbia scelto un Archibald, piuttosto che uno Smith, un Taylor, un Prescott e via dicendo. I due entrarono nella boutique più alla moda della città. Tutte le signore più ricche e spendaccione, si servivano da lei. Blair, dopo ore chiuse li dentro decise di farsi confezionare un abito su misura. Diede alla sarta le indicazioni su come voleva che fosse il suo abito e aveva posato per lei affinché le prendesse le misure. <volete tornare a casa o preferite girare ancora un po’ per la città?> <no. Sono stanca di passeggiare. Avrei voglia di fare una cavalcata nel bosco a dire il vero.> <d’accordo. Dirò alla carrozza di portarci indietro.!>. una ventina di minuti più darti, nel pomeriggio verso le 17.00. i due furono di ritorno. Si diressero nelle scuderie Archibald. <li ho appena finiti di spazzolare e tra un paio d’ore devono magiare… non andate troppo lontano!> una voce rimbombava nella scuderia, poco dopo un ragazzo alto, moro e fiero, arrivò davanti ai due. Blair ebbe sussultò per un attimo. <voi!> disse ringhiando. Lui non la guardava, sul suo viso c’era sempre quell’aria impertinente. <vi conoscete?> interruppe Nate. Lei pensò a ciò che aveva detto, se avesse confessato di aver già avuto a che fare con quel tipo, avrebbe dovuto spiegare il loro incontro, alludendo al fatto che lui l’aveva vista praticamente nuda. <no… ehm. Certo che no.!> lui la guardava con quella sua solita faccia da schiaffi. Roteò lo sguardo verso le pareti, poi di nuovo su di loro. <lui è Chuck Bass… il mio… diciamo tuttofare. Anche se per me è più che altro un amico, un confidente. È al servizio della mia famiglia da anni. È tornato da poco. È stato a trovare suo padre!> <… fa il marinaio, è sbarcato per qualche giorno qui in Inghilterra. Ora è diretto in Sicilia…> continuò lui, inginocchiandosi per farle un mezzo inchino. Sorrideva ancora. <tenete!> porse a Nate le redini dei cavalli, poi li sorpassò uscendo. <non fate caso a Chuck… non è molto socievole. Anche se quando sta con me è un’altra persona. Venite, la nostra passeggiata ci aspetta.> le porse la mano aiutandola a salire, lei la prese salendo in sella al cavallo, galopparono verso il boschetto vicino la tenuta Archibald. Con tutta quella campagna, avevano mille posti dove cavalcare.

 
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marella88
view post Posted on 12/4/2010, 11:20




ohhh avevo ragione!ahahah visto queen?cmq bellissimo capitolo!complimenti :D aspetto il seguito:D
 
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view post Posted on 12/4/2010, 11:26
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XD grazieeeee!!!
 
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Queen B
view post Posted on 12/4/2010, 11:38




ahahah marella avevi ragione è un servoo XD Io invece pensavo fosse un principino :D
Bravissima aspetto con ansia l'altro capitolo!!
 
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view post Posted on 12/4/2010, 11:45
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eh lo so però come principino tutto tranquillo, serio e posato non ce lo vedevo proprio... così è molto più affascianante non trovate!....
 
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Queen B
view post Posted on 12/4/2010, 11:48




si dai hai ragione, così la storia si fa più interessante!! :)
 
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piccirilla@
view post Posted on 12/4/2010, 13:03




bellissimo capitoloo!! =D 6 bravissima!!...
 
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view post Posted on 13/4/2010, 19:04
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ecco un nuovo capitolo... commentate mi raccomando... xoxo

*****
Blair era davanti allo specchio, danzava, cercando di immedesimarsi nel ballo che il re Humprey avrebbe dato in onore di sua figlia. era eccitatissima all’idea perché sapeva che stavolta sarebbe andata accompagnata da Nate. E sarebbero stati, insieme, la coppia più invidiata e ben assortita del ballo. I suo pensieri furono interrotti. <b….!> <serena che bello rivederti… com’era l’Hampshire?> <meraviglioso! Ma mi mancavi…! Con te sarebbe stato perfetto!> le due si abbracciarono. <dan ha detto che la prossima volta potrò portarti con me… non è fantastico?> Serena era entusiasta, il suo solito, meraviglioso sorriso, non scompariva dal suo volto. Continuò. <ho fatto la conoscenza approfondita dei suoi genitori. Mi adorano. Mi hanno anche detto che presto organizzeranno un ricevimento per la sorella di Dan, Jenny. Non vedo l’ora di conoscerla? E tu hai rivisto Nate?> Serena parlava senza fermarsi, non stava nemmeno respirando pensò Blair. <si l’ho rivisto!> cominciò a roteare su se stessa, il vestito si alzava. <è stato bellissimo. Lui è bellissimo. Sai che i suoi genitori conoscono gli Humprey? Me lo ha detto lui del ricevimento, siamo stati in città e mi ha fatto confezionare un vestito su misura. Ha detto che ci andremo insieme!> le due continuarono così per parecchio tempo, fino all’ora di cena, a raccontarsi ogni cosa che era successa all’altra in quei giorni di lontananza che le avevano separate.

<chuck?> <si?> <ho riportato i cavalli! Se vuoi puoi metterli in ordine!> <certo! Vado immediatamente!> il ragazzo si recò in giardino, verso le scuderie, prendendo le redini dei due meravigliosi esemplari e guidandoli. I suoi pensieri erano annebbiati da un unico volto. Blair. Quella ragazzina irascibile era davvero una principessa. Non poteva crederci. Come non riusciva a credere che fosse la stessa bella, intelligente, e graziosa fanciulla di cui il suo principe si era invaghito e di cui scriveva tanto.

<oh Serena! Ci sei mancata così tanto! Per fortuna Blair ha avuto con chi distrarsi…!> le fece l’occhiolino. <madre! Ma che dite?> <beh è la verità mia cara! E devo ammettere che sei stata fortunata. Il principe Archibald è un partito eccellente. Bello, intelligente, ricco e beneducato. Un giovane veramente a modo. Lo sai cara che in città tutti invidiano la tua conquista! Dovresti esserne contenta!> <lo sono!> si infilò un pezzetto di brasato in bocca. <oh Eleonor! Tu e Blair dovreste vedere la tenuta Humprey. È a dir poco incredibile. Ci sono piante, fiori e uccelli di tutti i tipi e colori. E hanno ben 5 giardinieri che tengono pulito il grande giardino!> <mia cara. Vedrai che quando tu e Dan convolerete a nozze, passeremo molto tempo in quella tenuta.> a quella frase, Serena non nascose l’imbarazzo. Eleanor se ne accorse. <mia cara! Di che arrossite? È normale. Nella nostra società il matrimonio è l’evento più importante e atteso e quando due giovani si amano come voi, viene normale pensare a quando arriverà l’agognata proposta. Mangia la tua insalata ora.!> Serena obbedì, ma non riusciva a smettere di essere terribilmente imbarazzata. Anche se sapeva che a quei tempi, le ragazze andavano in spose molto giovani e con mariti ricchi che potevano prendersene cura. Inoltre le ragazze belle e con una buona dote, dovevano convolare a nozze presto. Fortunatamente, lei era da sempre una grande romantica. Le piaceva l’idea di diventare moglie e magari madre. Cambiò umore. Ora sorrideva.

<chuck!> <si principe Nate?> <ho bisogno che facciate un salto in città… il vestito di Blair è pronto. Ma lei è occupata oggi con la sua lezione di francese e letteratura e non può accompagnarmi. Non ho voglia di andare da solo quindi se andaste voi mi fareste un gran piacere!> Chuck sospirò, ma acconsentì con un inchino. <certo principe! Vado!> poi uscì dalla stanza. Una volta fuori, raggiunse le scuderie e prese il suo cavallo preferito, un puledro nero e maestoso. Lo sellò e montò su di esso, cavalcando velocemente verso la città.

<… nous avons, vous avez…> Blair ripeteva le parole che l’insegnante le spiegava. Fuori era una giornata meravigliosa e non avrebbe voluto affatto sprecarla in quel modo.inoltre, erano in Ighilterra, a cosa le serviva il francese? Serena le diede una gomitata, accortasi che l’altra si distraeva facilmente guardando fuori dalla finestra, anche l’insegnante lo notò, si avvicinò alla finestra e ne chiuse le tende, bloccando l’entrata della luce, la visione dei prati fioriti e rigogliosi e gli uccellini sui rami di ciliegio. La bacchettò con gli occhi. Blair non poté che sospirare e continuare a ripetere.

Quando arrivò in città, legò il cavallo ad un steccato in legno li vicino e si avviò verso il negozio. Non sapeva esattamente dove questo si trovasse visto che, non aveva mai avuto come incarico, commissioni del genere. Si avvicinò ad un gruppo di dame che sventolava i loro ventagli colorati. Davvero delle belle signorine. Pensò lui. <scusatemi signorine!> disse chinando leggermente la testa, chiudendo gli occhi per riaprirli subito dopo averla rialzata. Era incredibilmente bello ed elegante quando faceva quel gesto, e lo sapeva. Le dame sorridevano di gusto, guardandolo con malizia, sebbene si notasse che non era un principe. Aveva i suoi soliti pantaloni di pelle marroni, gli stivali alti, la camicia bianca con le maniche a sbuffo aperta sul davanti, mostrando alcuni peli del petto, e il gilé anch’esso di pelle marrone. <sapete indicarmi il negozio di “madame Violette”?> le tre lo guardarono enigmatiche. Che ci doveva fare con la boutique più cara e famosa dell’intera Inghilterra? Una di loro, forse la meno ricca, bella, dai capelli che le arrivavano appena sopra le spalle, ricadevano a forma di boccoli morbidi e naturali, erano di un biondo dorato, gli occhi verdi e lucenti e l’esile corpo avvolto in una deliziosa stoffa rosa, piena di pizzi e merletti. La ragazza scostò il ventaglio dal viso, mostrando le sottili labbra luccicanti di rossetto. <vi accompagno… se permettete!> Chuck rimase a fissarla per qualche istante, poi le fece segno di metterglisi a braccetto, ella annuì e si avvinghiò elegantemente al braccio di lui. Pochi minuti dopo furono davanti al negozio. <siamo arrivati!> <siete stata davvero cortese!> disse lui. <è stato un piacere!> gli rispose cortese lei. Poi lasciò che lei si allontanasse prima di entrare nel negozio. <buona sera! Mi manda il principe Archibald lui…> la donna non gli diede nemmeno il tempo per finire la frase. La signora Violette, donna grassoccia, con i capelli rossi e lunghi raccolti in uno chignon alto, si precipitò nell’armadio dove teneva i lavori finiti, prese una grande scatola rosa e la posò sul bancone davanti a Chuck, si mise di fronte a lui, aprendo la scatola, scoprendone il contenuto. Il vestito era di un color lilla, molto chiaro, aveva la vita stretta, ma finiva con una gonna ampia dalla quale fuoriusciva il raso bianco. Le spalline erano poste più in basso, in modo da lasciare un grande scollo sul petto, sorrise ricordandosi il petto di Blair e la frase che le aveva detto “siete piatta come una tavola”, era stato un vero maleducato ma allora, ancora non sapeva chi ella fosse, anche se le cose non erano cambiate poi molto. Il vestito veniva chiuso in vita da un nastro lilla più scuro che assottigliava ancora di più la vita. Violette si allontanò un istante, tornando poco dopo con un altro pacchetto in mano. <qui vi sono le scarpe e il bustino coordinati! La signora Archibald è una delle mie clienti più assidue, le dica che questo è omaggio del negozio.> <certo! Riferirò!> la donna continuava a guardarlo. Poi gli si avvicinò, tirò fuori il metro dalla tasca e prese le misure del petto e della vita, poi delle spalle. Chuck la lasciava fare, non capiva quali fossero le sue intenzioni. <che fate?> <lasciatemi fare ragazzo!> poi si rimise il metro in tasca scomparendo dietro una tenda, tornando poco dopo. <ecco… provate!> <cos’è?> Chuck guardava confuso il vestito che la donna gli porgeva. Era un completo grigio perla, davvero molto elegante, la giacca, stile smoking, era molto più lunga dietro e si apriva in due verso la fine terminando a punta. <provatevelo che aspettate?> <credo che voi abbiate frainteso!> <perché? Voi non andate al ballo?> Chuck non capiva, eppure era vestito come al solito, aveva i suoi soliti indumenti da servo, non certo regali da principe. Era impossibile che quella donna lo avesse scambiato per un nobile. <sono un servitore del principe. Non un nobile di corte signora!> <oh lo vedo bene che non siete nobile! Cosa credete che sia cieca? Provatevi questo completo!> Chuck continuava a guardarla, sempre più confuso. Non accingeva a muoversi. Violette gli si avvicinò, porgendogli l’abito e spingendolo verso il camerino. Era tardi e avrebbe già dovuto essere di ritorno. Decise di darla vinta a Violette e provarsi il vestito, se l’avesse contrariata ancora, non sarebbe più uscito da qual negozio. Ne uscì pochi minuti più tardi. Allargò le braccia per farsi vedere, la donna gli si avvicinò. <avete davvero delle belle spalle! Immagino che la vostra fidanzata si senta protetta quando è al vostro fianco!> Chuck arrossì appena. <se ci fosse probabilmente sarebbe così!> Violette gli lanciò un occhiata maliziosa. <un bel giovane come voi… avrà di certo il suo bel da fare con le donne…!> non rispose. In verità non aveva mai avuto nemmeno una fidanzata, sebbene avesse molte dame che lo corteggiavano, lui sembrava essere interessato ad altro. <bene, potete toglierlo!> seguì l’ordine di Violette e si cambiò di nuovo.
<tenete!> <cosa…non mi serve un abito!> <voi credete che non vi serva…> <no! Sono sicuro che non mi serve! Per due motivi. Innanzitutto sono il servo del principe, la servitù non partecipa ai gala e alle feste di corte. E poi se anche vi partecipassi… non posso certo permettermi di comprarlo… non ho tutti questi soldi!> <ma io non vi sto chiedendo di pagarlo… ve lo sto porgendo!> <e per quale motivo?> <tenete e non fate domande!> poi lo condusse fuori dal negozio senza dargli tempo per ribattere.

Quella sera, aveva riportato il vestito a Nate, il quale, gli aveva a sua volta chiesto di consegnarlo personalmente alla principessa Blair. Quindi, non solo dovette tornare indietro e consegnare il vestito, ma doveva anche rivedere quel maschiaccio impertinente, poi rifletté sulla possibilità di lasciarlo direttamente ad una delle loro cameriere così non avrebbe avuto spiacevoli incontri.

Blair saltellava per casa da tutto il giorno, non vedeva l’ora che venisse il giorno della festa, il sabato successivo. Quando sentì suonare il campanello all’entrata si precipitò per aprire lei, sorpassando la cameriera che si accingeva ad aprire. <avanti…> si bloccò <voi! Siete una persecuzione lo sapete?> <voi siete diventato il mio incubo invece! Non dormo più da quando vi ho conosciuto!> <siete insopportabile!> <mai quanto voi!> <blair chi è?> Serena arrivò poco dopo. <oh! Chi siete?> <sono Chuck Bass… mi manda il principe Archibald! Mi ha chiesto di portarvi questo!> le porse il pacco e la scatola più piccola con il busto e le scarpe. <queste sono omaggio della casa… lo ha detto la donna del negozio!> Blair guardava la scatola ammirata. Chuck fece l’inchinò per salutarle entrambe. <arrivederci… signorina Serena… è stato un piacere!> poi se ne andò.

Quando tornò nella sua stanza, si mise alla finestra spostando continuamente lo sguardo sul pacco dove vi era riposto lo smoking. Si avvicinò piano, lo tirò fuori, lo esaminò. Decise di riprovarselo.
Era davanti allo specchio, si stava osservando, non si riconobbe nemmeno, era sempre stato abituato a vedersi con abiti smessi e sporchi. Ma dovette ammettere che era un abito ben fatto, la stoffa morbida e delicata, le cuciture impeccabili. Poi si rese conto da star viaggiando troppo con la fantasia, fece per sbottonarsi ma la porta lo interruppe. <chuck ci sei?> si voltò di scatto, ritrovandosi il principe Nate a due passi da lui, quest’ultimo gli si avvicinò ancora e sorrise. <non sapevo che avessi un abito del genere nell’armadio!> Chuck scosse la testa e gli spiegò di Violette. Nate annuì. <beh sai! Credo che se tu venga vestito così… potrei portarti con me al ballo… sai 9n fondo sei come un amico per me più che un servo… ti divertiresti…> <mio signore io…> <non voglio no! Fa…. Finta che sia un ordine!> gli diede una pacca sulla spalla e uscì dalla stanza. Chuck si voltò di nuovo verso lo specchio. Esaminandosi in ogni più piccolo dettaglio, nel farlo, gli venne un sorriso.
 
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piccirilla@
view post Posted on 13/4/2010, 20:59




bellissimooo continuaaaa!!! aspetto cn ansiaa il prossimo capitolo!!...<3
xoxo v
 
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180 replies since 11/4/2010, 18:25   9331 views
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