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| :kiki: scesi dal taxi giallo che era venuto a prendermi all'aereoporto. posai prima un piede e poi l'ltro sul nero asfalto della citta. New York non si smetiva. nonstante fosse molto tardi moltissime luci erano ancora accese. scesi un facchino venne a scaricare i bagagli, portandoli dentro l'hotel più famoso di Manathan. mi guardai attorno. un piccolo gruppetto di ragazzi avanzava barcollando, seguito a ruota dalle ragazze, instabili sui tacchi e esageratamente truccate, quasi da risultare sciatte. i capelli arruffati di una di loro la diceva lunga su cosa aveva fatto poco prima, magari all'angolo di un qualche locale. guardai l'imponente edificio, e le porte con i bordi dorati. sembrava che la parola LUSSO lampeggiasse su quell'albergo. non per niente i suoi avevano optato per quello. estrassi il cellulare e controllai lo schermo. ancora nulla, se non gli stupidi messaggi delle ragazze della vechia scuola. lo rimisi nella borsetta e arrivai davanti al portone. presi un profondo respiro e aprii la porta, pronta ad iniziare la mia nuova avventura. lei dev'essere la signorina La Croix. disse l'elegante uomo al bancone. poi dopo un mio cenno d'assenso con il capo continuò i suoi genitori ci hanno già informato su tutto. la sua auto è stata recapitata e la limousin con autista sarà pronta entro domani mattina prestissimo. ovviamente la sua suite è pronta e l'attende. è l'attico all'ultimo piano. l'ascensore arriva direttamente in casa. non le mancherà nulla, ma nell'eventualità non esiti a chiedere signorina. ogni suo desiderio è un ordine. vedrà, la vista è ottima. la migliore di tutta New York City concluse. poi fece ceno ad un ragazzo le sue valigie sono già in camera. la prego di seguire George, l'accompagnerà. salutai cordialmente e seguii il ragazzo che teneva in mano l'ultima delle mie numerosissime Louise. Entrammo ina scensore e schiacciò il pulsante. Dopo qualche istante le porte si riaprirono e fui in quella che d'ora in avanti sarebbe stata la mia nuova casa. il ragazzo mi augurò la buonanotte e poi sparì oltre le porte, riscendendo. Mi guardai intorno, facendo un veloce giro dell'immenso attico. aveva proprio tutto quello che può volere una casa. una casa molto lussuosa per giunta. Maria, la mia tata, sarebbe arrivata solo l'indomani, quindi abbandonai il pensiero di disfarmi i bagagli. presi solo il necessario e andai al bagno. Era stata una lunga giornata e avevo bisogno di riposarmi. una volta finito mi avviai alla camera da letto. mi svestii e mi infilai sotto il piumone dell'immenso letto matrimoniale stile ottoentesco presente nella camera padronale. L'indomani, tra le altre cose, avrei personalizzato la casa. chiusi gli occhi, consapevole che quello era l'inizio di una vita nuova.
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