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I suoi rumori, le sue urla di piacere, erano incoraggiamento per le mie orecchie. Continuavo senza sosta a penetrarla con la lingua, fino dove riuscivo ad arrivare, mentre la sentivo contrarsi ritmicamente. Non volevo portarla subito alla fine, volevo che impazzisse del tutto e io, volevo impazzire con lei. Uscii e risalii il suo corpo, centimetro per centimetro, lasciando qualche piccolo succhiotto che sapevo sarebbe guarito durante la notte. La mia bocca le baciς le gambe, che nel frattempo erano accarezzate con ddolcezza dalle mie mani. le bacia l'interno coscia, nelle vicinanze della zona che avevo lasciato pochi istanti prima. Tornai su, la baciai ancora, tornando con la lingua a torturare la sua, farle sentire il suo stesso sapore. Mentre le prendevo una mano e la conducevo verso il basso, laddove la mia erezione pulsava di voglia.
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