L' Incantesimo Perfetto, Per Semola

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view post Posted on 31/5/2010, 09:30
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Dalla corte di Enrico VIII

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“ L’incantesimo perfetto ”




* Semola, questa è tutta per te *

*Blair*

<non metterai un Eleonor Waldorf?> <si certo che si! Mia madre si sta dando tanto da fare per il mio vestito! O Serena questo ballo in maschera dovrà essere il migliore di tutti!> <oh Blair sei la prima persona che conosco che si eccita in un modo tale per una semplice festa!> <semplice? Serena forse non sono stata chiara! Questa festa sarà la più bella, eccezionale, l’evento più in dell’anno! Un ballo in maschera organizzato da Kenny Jefferson… il mago delle feste a tema!> Serena rideva, era sempre stata una ragazza esuberante, ma per lei non era importante il tema, o il luogo della festa, ne tantomeno da chi veniva organizzata, le bastava che ci fossero un mucchio di ragazzi, e della musica per scatenarsi, per il resto, fosse stato per lei, avrebbe potuto ballare con indosso il pigiama e camminare scalza. Io ero diversa, ero più aristocratica, convinta che il libro di galateo fosse più importante della Bibbia, ero precisa, tutto doveva andare come io lo avevo previsto. Quando organizzavo le mie feste tutto doveva risultare perfetto, e quando partecipavo ad una festa incredibile e super attesa, mi spettavo che fosse altrettanto perfetta.

*Chuck*

<come va con quella ragazza con cui ti frequenti?> <bene! È molto… tranquilla! Non mi devo preoccupare di gelosia o altro! Sono senza pensieri e questo mi basta! E te Chuck?> <ah beh! Le solite… ne entra una, ne esce un’altra… sai come sono fatto! Niente sentimenti, quelli lasciateli fuori quando entrate da Chuck Bass!> ed eccolo di nuovo, il mio sorriso beffardo e strafottente, la mia espressione di totale indifferenza. Una vale l’altra, nessuna che mi colpisca davvero, nessuna donna che sappia e che voglia amarmi, e per quel che mi riguarda, non me ne importa! <verrai alla festa di domani? > <quella di Kenny?> <si! Pare ci saranno i buttafuori all’entrata, una lista di invitati davvero corta! Persone di classe!> <beh! Immagino sia uno di quegli eventi a cui partecipa Serena e per cui Blair impazzisce tanto!> <oh si! Blair va in estasi totale quando si parla di feste del genere… comunque la mia ragazza è fuori città fino a Giovedi… ed io ho intenzione di divertirmi!> <io aspetto un volo dalla Thailandia! Non credo di passare!> <chuuuck… andiamo ci saranno un sacco di ragazze..!> <la tua ragazza lo sa che hai intenzione di fare?> Nate alzò le spalle. <te l’ho detto… rapporto tranquillo. Niente gelosia, niente pressioni…> <..tanta libertà!> finisco la frase al suo posto, divertito. <sei proprio amico mio!> <già… passo troppo tempo con te Bass!>. Faccio spallucce e lo seguo nel negozio.

*Blair*

Lascio Serena a casa e decido di prendere un cappuccino prima di tornare nella mia. Entro da Starbuck’s e mi siedo al tavolino vicino la finestra. Le mie buste ingombrano il cammino, ma non me ne importa. Arriva la cameriera e mi porta la mia ordinazione. Guardo fuori dalla finestra e sorseggio il mio cappuccino. Incontrando lo sguardo di uno dei passanti.

*Chuck*

Nate si ferma al parco per fumare erba con i suoi amici. Io non ne ho voglia, non li ho mai sopportati. Ora che ci penso, non capisco come riesca ad essere amico di Nate, io che non riesco a provare sentimenti, che non amo nessuno, che sto bene nella mia solitudine e che me la spasso con donne consenzienti che poi non ho intenzione di richiamare. Cammino per le vie di New York, intento a dirigermi da Butter per un drink. Nate mi ha costretto ha comprare un abito per la festa in maschera, ma non ho intenzione di usarlo, almeno non credo. Quelle feste così di classe e perfezioniste non fanno per me, preferisco di gran lunga la trasgressione. Giro l’angolo ancora avvolto da mille pensieri e il mio sguardo incrocia quello di una ragazza che sorseggia un caffè nel bar. E’ Blair. Cambio idea e attraverso la strada per andare da lei.

*Blair*

Chuck ricambia lo sguardo e velocemente viene verso il bar, entrando e sedendosi di fronte a me. <waldorf.. che sorpresa trovarti da sola e non con Serena!> <siamo autonome, non un unico essere fuso, non camminiamo sempre in simbiosi l’una con l’altra… per quanto questa visione possa eccitarti Bass!> <… un caffè corretto grazie…!> ordina rivolto al cameriere, per poi tornare con lo sguardo su di me. Quel suo sguardo maledettamente irritante. <colpito! Lo ammetto! Tu e Serena insieme… mi eccitate da morire!> < a te eccita qualunque cosa che coinvolga una donna! Sei disgustoso!> <eppure scommetto che la cosa ti piacerebbe!> <ah-ah-ah!> Faccio una risata sarcastica, per poi rivolgergli uno sguardo disgustato. <sono sicura di no!> .

*Chuck*

<come vuoi… ricorda che l’offerta… è sempre aperta!>. Mi alzo, pagando il conto del mio caffè e di quello di Blair, che mi guarda di traverso mentre mi accingo ad uscire dal locale. Entro nella mia limousine e torno a casa. Finisco il mio caffè e mi preparo un altro drink, prima di buttarmi sotto la doccia e scivolare nella mia vestaglia di seta blu scuro. Mi butto sul letto socchiudendo gli occhi. Che vita! In realtà se mi fermo e ci penso, la mia quotidianità è sempre uguale. Scuola, Nate, donne, scotch. Non faccio niente di diverso, niente di entusiasmante, niente per cui valga la pena fare a cambio. Chiudo definitivamente gli occhi e lascio che Morfeo mi culli tra le sue braccia.

*Blair*

Torno a casa, stanca per lo shopping. Faccio in tempo a entrare nella doccia e infilarmi sotto le coperte, prima di crollare nel mondo dei sogni.
Mi alzo in fretta e furia, eccitata per il gran giorno. <dorota l’’uniforme presto!> <eccola miss Blair!> <non puoi capire come sono eccitata per stasera! Inoltre, sono sicura che la giornata volerà… > <lo so Miss Blair. Sono giorni che non fate altro che dire che siete eccitata, felice… oh! > Faccio un sorriso divertito, prendo la borsa ed esco.

*Chuck*

Mi alzo dal letto, scocciato e annoiato. “un’altra giornata monotona e pallosa!” . Mi trascino davanti all’armadio e recupero la mia divisa, indossandola e scendendo in strada, nella limousine.
Arrivo davanti al cancello. Orde di alunni divisi in gruppetti. Jenny Humprhey sta con Eric e Jonathan. Le perfide sono insieme a Blair e Serena, le vedo contente. Probabilmente stanno rosicando per l’invito che le due hanno avuto e le altre no. In lontananza vedo Humprhey, intento a parlare con due ragazzi. <tsz…!> sbuffo annoiato. Persino Dan ha qualcuno con cui stare. Giro lo sguardo, trovando finalmente Nate. Il suo ciuffo impeccabile e il suo zaino tenuto su una spalla, chiacchiera con i suoi compagni di canna. Mi fa segno di avvicinarmi. Scocciato mi trascino verso di lui, ignorando completamente i suoi amici.

*Blair*

Seguo le lezioni a malapena, troppo presa a pensare alla sera che deve venire. Non vedo l’ora ! è l’unica frase che la mia mente riesce a dire, a pensare. Le mie tirapiedi sono tutte invidiose. Io e Serena siamo state le uniche ad essere invitate. E stasera saremo su una lista super glamour mentre le altre cercheranno di imbucarsi. <aaah!>, sospiro vivacemente per poi tornare a guardare la lavagna.

*Chuck*

E’ quasi sera, quasi ora. Nate è con me in salotto, beviamo scotch e gin. <sicuro di non voler venire? È una festa in maschera! Ci divertiremo!> <non sono in vena… poi te l’ho detto… aspetto un paio di voli!> <come vuoi… io vado.. devo ancora vestirmi e manca un’oretta… > Nate scola il contenuto del bicchiere e lo poggia sul tavolo. Le mani in tasca, mentre si dirige a passo fiero verso l’ascensore, lasciandomi in casa, solo. Mi rendo conto di non avere nessuno a parte Nate. Nessuno che sopporti la mia compagnia, se non per del sano sesso. Senza di lui non sono nessuno, solo un ricco e viziato rampollo di New York che preferisce svagarsi con mille donne sconosciute, piuttosto che partecipare ad una festa piena di gente. Forse sto sbagliando tutto. No! Sono sicuro che sto sbagliando tutto! Dovrei potermi divertire, e invece me ne sto qui a bere liquore, nel buoi di una stanza immensa. Ritorno con la mente all’immagine di Humprhey di questa mattina. Sorrido ironico di quanto è beffarda la vita. Persine Dan ha più amici di me. Persino lui è sopportato e amato da qualcuno. Ma lui di certo non ha l’invito per quella festa, lui fa quello che può, per quanto la sua posizione sociale glielo permette, ma io? Io sono Chuck Bass, ho l’invito a quella festa, e la possibilità di essere qualcuno per una sera, una soltanto, ma che potrebbe insegnarmi molto per le sere avvenire. Finisco il liquore e poso il bicchiere, andando verso la mia camera.

*Blair*

Io e Serena siamo in camera mia. Lei è già pronta e sta aiutando me a finire il capolavoro. Il vestito di mia madre è impeccabile. E io, fissata come sono, da cosa avrei potuto vestirmi, se non da Audrey Hepburn? Mi guardo allo specchio, il tubino nero, stretto e aderente che avvolge il mio corpo e ne evidenzia le eleganti forme, lo chignon alto dall’aspetto regale, e il collier di diamanti con gli orecchini abbinati, che mio padre mi ha spedito giorni fa dalla Francia, proprio perché lo abbinassi a questo vestito. Immancabile poi la mia lunga sigaretta, rigorosamente finta, che Dorota ha realizzato con cura per me. Mi guardo soddisfatta e mi giro verso Serena, bellissima anche lei, nel suo travestimento da Merylin Monroe, i capelli vaporosi e tirati su tanto da sembrare corti, il vestito bianco e svolazzante, le culottes sempre in bianco e poi, il neo finto poco più su del lato della bocca. Ci guardiamo compiaciute di noi stesse e pronte alla grande serata. Prendiamo le nostre borse e saliamo nella limousine, i volti coperti dalla maschera. Tema della festa, o meglio, richiesta specifica. Idea folle e incredibilmente eccitate di Jefferson, così che nessuno si riconosca, e che il gioco diventi più misterioso ed intrigante.

*Chuck*

Il mio abito richiama uno dei miei film preferiti “il padrino”. Il panciotto bianco abbottonato fin su e bloccato con papion nero, giacca e pantaloni, rigorosamente neri , scarpe nere lucidate per bene e infine, l’immancabile baffo finto. Il perfetto Vito Corleone dell’ Upper East Side. Compiaciuto della mia visione, scesi di sotto tenendo tra le labbra il sigaro, vero, ed entrai in macchina. Per questa notte, nessuno mi riconoscerà con la maschera a celare la mia identità ed io, potrò essere un’altra persona anche se per poche ore.
Arrivato alla festa chiamai Nate, incontrandomi con lui, vestito da John Kennedy. Non perdeva mai troppo tempo a sbizzarrirsi con la fantasia, gli piaceva far lavorare poco la testa. Anche se, con i capelli riportati indietro e vaporosi, gli assomigliava molto. Indossava un normalissimo smoking color grigio scuro, una camicia bianca e una cravatta blu a righe bianche. <non hai mai avuto fantasia con i travestimenti!> mormoro divertito mentre ci accomodiamo in un prive. <beh! Amico mio… sembra che non abbia fantasia, ma non sai che effetto fanno i presidenti sulle donne… !> mi fa l’occhiolino e inclina la testa per indicarmi la rossa e la mora vicine a lui. Una vestita da Jessica rabbit, una da moglie della famiglia Adams, ma decisamente più sexy. Deglutisco e acchiappo una Wilma e Betty dei flston, naturalmente la versione migliore.

*Blair*

Io e Serena ci accomodiamo la bar, cinque ragazzi si avvicinano, ci scrutano e ci invitano a ballare. Rifiuto per il momento, mentre Serena acconsente e si precipita al centro della pista e comincia a muoversi liberamente, spensierata come sempre, divertita e impeccabile. Perfetta nel suo abito, calata nella parte, come se Marylin si fosse impossessata di lei, reincarnata. L’abito bianco svolazza allegro, mostrando di tanto in tanto le culottes coordinate e le gambe lunghe e snelle. Mi faccio preparare un Margarita e lo sorseggio voltate verso la mia amica.

*Chuck*

Passano un paio d’ore. Mi stufo, alzandomi dal divanetto. Vado verso il bar da solo e ordino uno scotch liscio con poco ghiaccio, nell’attesa mi siedo sullo sgabello. Di fianco a me una donna vestita da Audrey Hepburn. Mi viene da ridere, pensando alla fissa di Blair per Colazione da Tiffany. Eppure c’erano così tante Hepburn in quella festa, che era impossibile, anche per via della maschera, capire chi fosse. La scrutai senza ritegno, notando l’elegante accavallamento di gamba, il corpo sexy avvolto nel tubino nero che la sfiniva ancora di più. Il collo, lungo adornato dal collier, bellissima. <le posso offrire un drink?> esclamo con sicurezza e spavalderia.

*Blair*

Un ragazzo, o un uomo, non riuscivo a dargli un’età vista la maschera. Ma aveva l’aria di essere davvero un bel ragazzo, da quanto capivo dai lineamenti. Mi chiede se può offrirmi qualcosa. Gli sorrido dolcemente e acconsento, ordinando un cosmopolitan. Parliamo per un po’, io sono tutta presa da quel suo fare così sicuro e sexy. E il fatto di non riuscire a vedere il suo volto per intero mi intriga vada morire, morivo dalla voglia di scoprire chi fosse. Se lo conoscevo, se potevo in qualche modo ritrovarlo una volta finita la festa. Stavo quasi impazzendo.

*Chuck*

I guarda curiosa, bella, intrigante. Colgo dai fori sugli occhi della maschera, il suo sguardo profondo e brillante. Il mio cuore batte a mille, cosa strana persino per me. Parliamo per parecchio, ordinando altri drink finché non le chiedo di sederci nel privè.

*Blair*

Mi prende per mano, conducendomi nel salottino privato, ma fa accomodare e si siede di fianco a me. Rimane misterioso, non mi dice il suo nome, non mi chiede il mio. In quell’istante, in quel momento, siamo Audrey e Vito, niente di più. Non so che lavoro faccia, non so la sua età. Non so dove vive. La curiosità di chiederglielo è forte, ma il non saperlo rende tutto così misterioso che preferisco rimanere all’oscuro di tutto. Lasciare che il destino faccia il suo corso. Manca poco alla mezzanotte, a quando toglieremo le maschere. Ho quasi paura di quel momento. Un misto di eccitazione e curiosità si impadronisce di me.

*Chuck*

La guardo ammirato, indeciso se chiederle il suo vero nome, o se continuare a immaginarla come l’Audrey misteriosa di una serata diversa che mai ricapiterà. Sarò Vito solo per questa notte, chiederle il vero nome includeva farle sapere il mio, e la magia di quel momento si sarebbe spezzata. Guardai l’orologio d’oro massiccio, mancavano dieci minuti alla mezzanotte. Stavo bene, incredibilmente bene. Non era una donna come le altre, non era un attrazione fisica, sentivo feeling tra di noi, ma avevo paura di rovinare tutto quando avremmo svelato i nostri volti l’uno all’altra. I minuti passavano e la paura di perdere la perfezione di quale momento, si faceva strada in me.

*Blair*

Mancavano circa 3 minuti alla mezzanotte. Non sapevo cosa fare. Kenny Jefferson arriva sul palco e prende il microfono, facendo un breve discorso e ringraziando tutti i partecipanti a quella festa. Poi inizia il conto alla rovescia dei 60 secondi restanti allo scoccare della mezzanotte che avrebbe spezzato il magico momento. Mi prende per mano, e mi si mette di fronte, guardandomi attraverso la maschera. Sento il cuore esplodere per la profondità di quello sguardo che sembra penetrarmi fino all’anima. Ero pronta ad andare incontro a quel destino, sperando che il ragazzo non fosse tutto fumo e niente arrosto, avevo paura di trovarmi davanti un ragazzo bruttino, reso interessante solo per la presenza della maschera e i suoi modi sicuri.

*Chuck*

Ci siamo, mancano trenta secondi esatti. Non voglio che finisca, non voglio rovinare quel momento di illusione che sembra quasi irreale tanta è la sua perfezione. Voglio rimanere col ricordo di quella notte misteriosa, lasciare che rimanga tale. Voglio il momento perfetto ed intatto, voglio che l’incantesimo che ci avvolge non si spezzi. Voglio lasciare entrambi nel dubbio più assoluto ma anche più bello. La cingo per il fianco e le prendo il volto tra le mani, baciandola con dolcezza e passione. Staccandomi poco dopo i dieci secondi. La guardo, ha gli occhi chiusi.

*Blair*

Lo vedo distratto, pensieroso. Mentre i battiti del mio cuore, vengono scanditi dal conto alla rovescia. 15,14,13. Mi prende per i fianchi avvicinandomi contro il suo corpo, baciandomi. Chiudo gli occhi a quel contatto meraviglioso con le sue labbra carnose e morbide che premono contro le mie. 10,9,8,7,6…

*Chuck*

Le stringo forte la mano, per poi lasciarla all’improvviso, mentre ha ancora gli occhi chiusi. Le do le spalle e mi incammino al centro della sala, sparendo tra la folla. Mentre Kenny annuncia l’arrivo della mezzanotte, scandendo gli ultimi secondi. 5,4,3…

*Blair*

Riapro gli occhi, sentendo la sua mano abbandonare la mia. Mi accingo a sollevare la maschera e rompere l’incantesimo, rivelando la natura dei nostri volti, quella vera. Ma non lo trovo, non è più di fronte a me. Porto lo sguardo verso la folla, seguendo la scia del suo profumo di uomo. Ma non lo vedo. 2,1,… Mezzanotte. Alzo la maschera, scoprendo il viso. Ma non si sa a chi stia rivelando la mia vera identità. Non so se pensare alla positività o alla negatività di quel gesto. Magari ha voluto mantenere intatto il candore di quell’attimo, conservandolo per sempre nel cuore di entrambi, come il ricordo di una notte stupenda che ricorderemo per sempre.

Erano passate due settimane dal ballo in maschera. Serena voleva quasi uccidermi, tanto era che le ripetevo di questo ragazzo misterioso. <serena non fare quella faccia! Non immagini la curiosità che ho di sapere chi sia!> <lo so Blair! Ma non sai come si chiama, l’età, il lavoro, dove vive… come fai a capire chi è? Lascia che rimanga tutto così… se è destino lo ritroverai quando meno te lo aspetti!> Sbuffo scocciata, ma consapevole che Serena ha ragione. Senza traccia non posso arrivare alla conclusione del caso.

*Chuck*

<era davvero così bella?> <davvero! Elegante, intelligente, sexy… era il mix perfetto della donna perfetta!> <caspita… era davvero perfetta… ma irreale… Chuck dovevi fare come me… me ne sono fatte 4 quella sera..> Sbuffo contrariato, prima di quell’incontro avrei fatto in modo che la mia serata andasse diversamente, avrei aiutato Nate nel suo sesso a 4. Ma ora, non riuscivo a togliermi dalla mente quella ragazza. Mi sentivo uno stupido per non aver svelato il mio volto, non aver scoperto il suo. Credevo che quel gesto avrebbe portato a qualcosa di epico e indimenticabile, ricordo di una notte diversa e incredibilmente perfetta, come la ragazza che avevo incontrato. Non avevo idea che il suo volto velato mi avrebbe perseguitato per ogni notte che seguì quella serata.

*Blair*

Passano due mesi da quella fatidica sera. Bass ci ha invitato per una cena tra amici nel ristorante del suo locale. Serena si trucca come quella notte, col suo neo finto, io decido di fare lo stesso, indosso il collier e gli orecchini e il trucco leggero, quasi inesistente. Scendiamo di sotto, in strada, pronte a prendere il nostro taxi che, dopo qualche minuto ci porta al palace, l’imponente hotel di quel Bass.tardo indisponente quale è Chuck. Scendiamo ancheggiando, sicure nei nostri vestiti, consapevoli della nostra bellezza.

*Chuck*

Accolgo Steve, Martin, Nate, invitati a quella sera, non c’era qualcisa da festeggiare, solo dovevo crearmi uno svago per non pensare a lei. Entra Serena, saluto anche lei, è seguita da Blair, mi sporgo verso di lei, fissandola quasi incredulo, mi viene un flash alla vista dei suoi gioielli. Sono identici a quelli che indossava la mia Audrey. Le prendo la mano, lei me la cede contrariata, la bacio sul palmo, gesto inconsueto per me ma del tutto involontario, quasi non mi accorgo di quello che faccio, preso da una valanga di pensieri, tutti uniti nel ricordo di ogni più piccolo dettaglio dell’abbigliamento di Audrey di quella notte. Incapace di credere che Blair… scuoto la testa. Impossibile anche solo da pensare. Faccio un cenno alle due di sedersi sul tavolo, bandito per la festa, brulicante di ogni qualsivoglia delizia. Mi accomodo vicino a Serena e Jeremy. Blair è difronte a me.

*Blair*

Con mio rammarico, finisco di fronte a Bass. Sbuffo contrariata. Ma tutte a me? Cambio direzione con lo sguardo, mi rivolgo a Katy e Is, sedute di fianco a me, chiecchierano di paris Hilton e della sua ultima scenetta pornografica. Cambio ancora, finendo su Steve che guarda indubbiamente le forchette, forse per capire quale sia quella giusta da usare, immaginando si stesse chiedendo perché ce ne fossero tante e non una sola. Sbuffo ancora, annoiata e guardo nel mio piatto, dove il cameriere mi sta servendo l’antipasto. Prendo una forchetta, sentendo lo sguardo di Steve su di me, probabilmente per imitarmi e scegliere la forchetta esatta per non fare la figura dell’idiota, anche se questo di certo non lo aiutava a cambiare l’opinione che ho di lui. Mi perdo nei miei pensieri, ricordando i lineamenti perfetti e robusti del mio cavaliere misterioso.

*Chuck*

Mangio distrattamente, guardando spesso difronte a me, in direzione di Blair, non riuscendo a non accostare il viso di lei a quello di della misteriosa Audrey. Mi blocco un secondo, ascoltando i discorsi di Nate e Serena. <ma dici davvero?> <si! Da quella sera non fa altro che assillarmi con questa misteriosa donna mascherata della festa… pensa che si è portato a letto non so quante donne solo per vedere se tra loro riconosceva quella che stava cercando!> <o dio non ci posso credere! Chuck è andato in tilt!>. Parlano di me! Della mia nuova fobia, del fatto che sono stato sicuramente uno stupido a voler tenere i nostri volti segreti, parlano incuranti della mia presenza di fianco a loro, consapevoli che anche così a bassa voce, posso udire perfettamente le loro parole o almeno, la maggior parte. Continuano imperterriti, ma stavolta dicono qualcosa di più sensato, di più curioso e, stranamente, non sono io il protagonista della discussione. <sai che anche Blair a quella festa ha incontrato qualcuno?> <no? Ma dai!?> <giuro… anche lei non fa che parlarne in continuazione… dice che è stato un galantuomo tutta la sera, ma che a mezzanotte, dopo averla baciata, è fuggito via, senza svelare chi fosse… > <incredibile… ehi ma non è che…?>. Nate si blocca, la sua frase rimane a metà, ma io lo capisco benissimo perché è come se avesse dato voce ai miei pensieri. Mi rifiutavo di crederlo, eppure ogni singolo pezzo del puzzle combaciava perfettamente. Sposto lo sguardo verso Blair, fissa a guardare nel suo piatto. Per una volta, Archibald aveva detto una cosa sensata.

*Blair*

Sento Serena e Nate confabulare, ma sono lontani e parlano a voce quasi impercettibile e non riesco a capire di cosa parlino, alzo lo sguardo su Bass, lo vedo che mi fissa e involontariamente ritorno sul mio piatto, sentendo il peso del suo sguardo su di me, quasi mi infastidisce. Tre ore più tardi, io e Serena ci congediamo, tornando a casa mia, dove le ho chiesto di rimanere a dormire in assenza di mia madre. Durante il viaggio in taxi, Serena non dice una parola. Speravo mi raccontasse di cosa aveva parlato in modo così animato con Nate, invece sta in silenzio e la cosa mi delude parecchio, tanta era la mia curiosità.

*Chuck*

Sono passati due giorni dalla cena, e il mio dubbio non viene meno purtroppo e Nate non fa che alimentarlo con le sue supposizioni da Sherlock Holmes improvvisato. Sbuffo scocciato, e un’idea si impossessa di me. Se qual dubbio non se ne andava, tanto valeva tentassi il tutto per tutto. Scrissi un biglietto e chiesi che venisse portato direttamente a casa Waldorf, poi mi preparai, trasferendomi in una delle camere di sotto. Facendo abbellire la stanza con candele e incenso profumato. Stavo trasgredendo alla mia stessa regola, stavo ritornando ad essere Vito Corleone per un’altra notte. Mi sedetti sulla grande poltrona, mentre la stanza buia, veniva illuminata solo dal chiarore delle candele.

*Blair*

Scendo lentamente le scale, raggiungendo Dorota nel soggiorno, mi porge un biglietto. Lo leggo mentalmente.

“ Indossa la tua maschera di Audrey e raggiungimi!”

Non c’è mittente, solo l’indirizzo e questa frase centrale. Pensai subito ad un maniaco, ma come avrebbe potuto sapere della mia maschera? A parte il mio Vito misterioso, non avevo rivolto parola con nessuno. La cosa mi incuriosì e mi eccitò al tempo stesso. Salii di sopra e mi cambiai, tornando a vestire i panni del mio idolo, panni in cui mi trovavo più che bene. Scesi e presi il taxi, dando l’indirizzo all’autista.

*Chuck*

Guardai l’orologio, mancava poco al suo arrivo. Mi alzai dalla poltrona e riposai il bicchiere di scotch sul tavolino basso al centro della sala andando verso il grande specchio e indossando la mia maschera.

*Blair*

Arrivai a destinazione, prendendo l’ascensore fino al piano dove si trovava la stanza indossai la mia maschera e bussai alla porta.

*Chuck*

Ci siamo! Sentii che bussarono alla porta. Il mio cuore martellava freneticamente, un’ultima occhiata allo specchio prima di aprire quella porta. Ritrovandomi quella Audrey davanti agi occhi. Era lei, bella, elegante, proprio come quella sera, proprio come la ricordavo. La feci cenno di entrare, richiudendo la porta alle sue spalle.

*Blair*

Era lui, non c’era alcun dubbio che fosse lui. Quell’aspetto sicuro, fiero, quello sguardo penetrante che filtrava dai fori della maschera, quei lineamenti marcati. Il cuore batteva a mille, ancora non sapevo chi fosse.

*Chuck*

Ero troppo eccitato, ma allo stesso, avevo paura che quel momento venisse interrotto e che il mistero rimanesse di nuovo irrisolto. Mi giocai il tutto, utilizzando l’unica carta che avevo a disposizione. La feci accomodare sulla poltrona e rimanendo immobile di fronte a lei, parlai. <quella sera ci siamo lasciati senza svelarci l’uno all’altra per paura di rovinare tutto… confesso di essermene pentito… ritrovarti non è stato semplice ed ora, voglio decidere io il destino, e svelarmi il mio volto… > non dissi altro, ma lentamente, mi sfilai di dosso la maschera, rivelando la mia ormai non più misteriosa identità.

*Blair*

Poche parole in ricordo a quella sera, prima di togliere la maschera e spezzare l’incantesimo. Non riuscii a trattenere la mia reazione. <chuck?> dico ad alta voce, incredula. Mi alzo in piedi all’improvviso ponendomi a pochi passi da lui. Bass no! Non è possibile! Di tanti a Manhattan… proprio lui doveva essere? La mia mente non si dava pace, non riuscivo a credere che il ragazzo di cui mi ero perdutamente innamorata fosse lui. Chuck Bass.

*Chuck*

<sono sorpreso quanto te… ma alla cena dell’altro giorno ho sentito Serena e Nate parlare di te… del tuo incontro con un uomo misterioso… e allora mi è stato tutto chiaro… eri tu quella che sono mesi che cerco disperatamente!> . Rimango poi in silenzio, ma avvicinandomi in modo pericoloso a lei, prendendole le mani.

*Blair*

Si avvicina a me. Troppo. Mi prende le mani e sono incapace di liberarle. Un po’ per la presa forte, un po’ perché non volevo. Mi fu chiaro ciò di cui Serena parlava con Nate, e capii perché non me ne aveva parlato. Non voleva infrangere il mio sogno, sapendo che molto probabilmente il mio cavaliere misterioso fosse lui. Sbuffo e lo guardo negli occhi, per la prima volta mi rendo conto di quanto sia bello, anche se maledettamente stronzo e manipolatore. <archibald è peggio di una pettegola… non che Serena sia da meno!>. Esclamo divertita.

*Chuck*

Rido della sua battuta e mi avvicino ancora di più, puntando le sue labbra, tenendo stretta la presa sulle sue mani. <non so come finirà… non riuscivo a credere che quella donna fossi tu…. Ma visto che è così e che ormai siamo entrambi completamente persi l’uno dell’altra… proviamo… proviamo Blair… ora che ti ho trovata non posso lasciarti andare senza aver tentato!> .

*Blair*

Non sono del tutto convinta. Iniziare una storia con Bass ero sicura, non avrebbe portato a nulla di buono. Ma aveva ragione, aveva colpito nel segno. Mi ero innamorata persa dì Vito, e se era lui, avrei dovuto farmene una ragione, perché ora che lo avevo trovato, anche se era lui e io non lo avevo mai tollerato, non volevo stargli lontana. Annuisco alla sua proposta.

*Chuck*

Mi avvicino di più, fino a far combaciare di nuovo le nostre labbra, in un bacio lento e passionale che ci riportò a quella notte, facendoci rivivere le stesse emozioni, le stesse sensazioni, ma stavolta, consapevoli, che quando riapriremo gli occhi sapremo dove trovarci.

*FINE*

Dedicata a Semola. (Queen B).
 
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Riel
view post Posted on 31/5/2010, 12:03




*.* bella!!!
 
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queenB.
view post Posted on 31/5/2010, 13:16




Molto bella complimenti!*-*
Bravissima come sempre!..
BAcinii V
 
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Queen F.
view post Posted on 31/5/2010, 16:10




è troppo bella...è una delle scene che ho desiderato sempre che si avverassero....
 
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Jckie
view post Posted on 2/6/2010, 12:31




Stupendi loro due ♥ ♥ ♥
 
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Queen B
view post Posted on 7/6/2010, 22:42




Evvivaaa la ff per me!!!! *-*
Lulyyy è bellissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimisssimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissimissima!!!!!!!!!!!!!! Grazie mille :wub:
 
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5 replies since 31/5/2010, 09:30   436 views
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